Amalfi, la pioggia blocca i lavori di messa in sicurezza al costone: strada ancora chiusa

Anche la Sita ha spostato lo stazionamento dei propri bus per venire incontro alle esigenze degli operai

L'intervento di messa in sicurezza ad Amalfi
L'intervento di messa in sicurezza ad Amalfi
di Mario Amodio
Lunedì 13 Novembre 2023, 06:55
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Resterà chiusa anche oggi la statale amalfitana interrotta da sabato pomeriggio a causa di un masso rimasto in bilico alle porte di Amalfi. Una situazione di pericolo che si sta tentando di risolvere già dallo scorso pomeriggio quando i rocciatori della ditta Cardine hanno iniziato a frantumare in quota il blocco lapideo rimasto imbrigliato nella fitta maglia di reti metalliche e tiranti d’acciaio realizzata nell’ambito del progetto di bonifica e mitigazione del rischio idrogeologico finanziato dalla Regione Campania in seguito alla frana del febbraio 2021. 
LA GIORNATA
Gli operai stanno intervenendo sul voluminoso blocco lapideo con l’ausilio di due martelli pneumatici e ieri hanno lavorato addirittura sotto la pioggia battente. L’intervento iniziato nel pomeriggio di sabato è durato fino a notte fonda ed è ripreso ieri mattina quando i rocciatori sono riusciti a ricavarsi un varco tra la parete rocciosa e il masso staccatosi dal resto della crosta. Qui, sotto dei teloni adagiati dalla soprastante stradina pedonale, hanno proseguito le operazioni di frantumazione del blocco di roccia depositando in un cestello, sollevato in quota con un braccio meccanico, pietre e detriti. E finora sarebbero stati demoliti oltre cinque metri cubi di materiale lapideo. La metà circa di quella che si ipotizza possa essere prodotta alla fine dell’intervento. Già, perché il blocco di materiale lapideo scostatosi dalla montagna e rimasto saldamente trattenuto dalla robusta imbracatura realizzata in seguito alla bonifica dell’intero costone, avrebbe secondo una prima stima dei tecnici, una consistenza di oltre 200 quintali. Impossibile quindi da disgaggiare. E l’unica alternativa possibile è stata quella di un intervento in quota che è proseguito fino al pomeriggio di ieri quando i temporali abbattutosi sulla Costiera hanno costretto l’impresa a sospendere i lavori. Le operazioni proseguiranno stamane e, compatibilmente con le condizioni meteo, dureranno per tutta la giornata. Almeno fino a sera quando si pensa di frantumare completamente il masso. Anche se non si tratta di un intervento di facile risoluzione perché il cuore del blocco risulta essere assai coriaceo a differenza della parte esterna risultata più friabile. Sul posto, oltre al pool di tecnici che ha curato l’intervento di bonifica due anni fa, ieri mattina è giunto anche l’ingegner Michele Brigante che ha progettato l’intervento di ricostruzione della strada pedonale crollata con la frana del 2021 e la conseguente messa in sicurezza del costone in cui ricade il distacco lapideo che ora tiene chiusa la statale amalfitana con conseguenti disagi per pendolari, lavoratori e studenti. Per limitare al minimo gli inconvenienti si conta così di accelerare la messa in sicurezza che potrebbe terminare al massimo entro domani. 
LA MOBILITÀ
Fino ad allora la strada resterà chiusa. La Sita, che in tutta fretta sabato ha trasferito dall’altro capo dell’interruzione i propri bus, ha spostato presso la località Cieco il capolinea delle corse per Positano, Agerola, Pogerola e Tovere. E per raggiungere la zona bisogna necessariamente percorrere le scale che dalla zona portuale conducono fin su alla strada rotabile. Proprio come accadde nel 2021 quando per oltre due mesi pendolari e residenti furono costretti a un infinito calvario. Ma in quel caso la situazione era molto più grave. Già, perché stavolta il sistema di mitigazione del rischio fatto con reti corticali e lastre d’acciaio ha fatto il suo lavoro. La rete agganciata con grosse chiodature oltre che rinforzata da tiranti d’acciaio incrociati, ha retto al peso notevole del masso che in assenza di un solido contenimento avrebbe potuto causare altri e forse più gravi danni.

Comunque sia al termine della frantumazione del masso, i cui detriti vengono convogliati sul cassone di un camion da cui è stato sollevato il braccio meccanico che tiene in sospensione il cestello, la zona necessiterà di un’attenta verifica da parte dei tecnici prima di procedere alla riapertura dell’arteria sottostante dove si è ipotizzato anche il transito a sensi di marcia alternati.

Ma tutto dipenderà dai tempi e dalle condizioni meteorologiche di questi giorni.

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