C’è anche l’Ufo Bar, lo strano unidentified (in questo caso not flyng) object in litoranea a Salerno, tra le 10 opere architettoniche menzionate da Domus, la prestigiosa rivista che dal 1928 è un riferimento per architetti, professionisti del settore e designer. Il magazine, che racconta e studia le avanguardie dell’architettura e del design, nell’ultimo numero, ha pubblicato un interessante articolo su “Architetture abbandonate in Italia: dieci costruzioni oggi in disuso ma che non devono essere dimenticate - Un viaggio attraverso i sogni interrotti e gli edifici abbandonati al proprio destino: dalle architetture autoriali dimenticate ai casi più clamorosi sui media”, a firma di Gerardo Semprebon. Tra le 10 case-history c’è l’Ufo Bar, l’avveniristico tennis bar/night club, disegnato dall’architetto Giovanni Giannattasio negli anni 70: una sfera bianca, con oblò trasparenti, che divenne uno spazio aperto al divertimento, alla musica, allo sport, fino a quando non vi apposero i sigilli per motivi giudiziari. In tanti lo ricordano per i due campi da tennis e il “muro” contro il quale era possibile allenarsi da soli, ma anche per le serate di musica, in cui l’acustica, modificata dalle pareti tonde della struttura, era particolare.
A vederlo oggi, in disuso da anni, è difficile immaginarlo come punto di riferimento per attività ludiche e ricreative, ma il destino di certe strutture a volte è segnato da avvenimenti che ne cambiano la destinazione, fino al totale abbandono. Come sottolineato nell’editoriale di Domus 1066, Jean Nouvel (architetto francese, colto e raffinato, che venne a Salerno nel 2007, per ridisegnare il futuro dell’ex Pastificio Amato, progetto che poi non verrà realizzato) scriveva che «le architetture, come gli esseri viventi, sono troppo spesso irresponsabilmente abbandonate, dimenticate o sfruttate.