Caro mensa, i presidi delle scuole del primo ciclo e dell'infanzia di Salerno valutano la fattibilità della proposta del pasto domestico avanzata da mille famiglie del capoluogo. Un'azione di protesta dei genitori che non ha colto di sorpresa i dirigenti scolastici. Nei giorni scorsi il Dipartimento di prevenzione e servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Asl di Salerno aveva dato l'ok al pasto domestico richiamando «alcune regole di buona prassi su cui deve vigilare il personale scolastico» nel campo della sicurezza alimentare. Dal canto loro i presidi sono pronti a sbloccare l'impasse.
«I dirigenti scolastici del territorio con servizio mensa - scrivono in un comunicato i presidi del capoluogo - sono impegnati a prendere in considerazione richieste di un gruppo di genitori sul pasto domestico autosomministrato, espresse quest'anno per la prima volta, a seguito, come riferito da alcuni genitori, degli aumenti del contributo mensa per alcune fasce di reddito, da parte dell'Ente locale». Alla luce delle prescrizioni sanitarie dell'Asl di Salerno e del Regolamento comunale sulla refezione scolastica, si legge in un comunicato, «fermo restando la volontà di tenere in debito conto l'entità e la dimensione dei bisogni espressi dai genitori, i Dirigenti stanno valutando le modalità di fattibilità atte a superare le significative criticità emergenti, onde poter fornire una risposta organizzativa adeguata e pienamente efficiente, che possa coniugare le esigenze delle famiglie con quelle della scuola e soprattutto garantire la sicurezza alimentare». La posizione dei presidi sulla mensa scolastica è chiara. «Preme sottolineare che il tempo mensa rappresenta un'opzione discrezionale .
I presidi, nella riunione che si è tenuta nei giorni scorsi, fanno sapere che è imprescindibile la tutela della sicurezza e della salute in merito all'autorizzazione del pasto domestico richiesto da mille famiglie salernitane. Il pasto portato da casa dovrà, ha chiarito l'Asl, «essere composto da alimenti non facilmente deteriorabili che non richiedano di essere riscaldati o conservati in frigo poiché alimenti facilmente deperibili esporrebbero il pasto ad un significativo rischio di alterazione con pericolo di proliferazione di agenti patogeni». Inoltre, si legge nel parere dell'Asl, «bevande e cibi devono essere trasportati in contenitori infrangibile, lavabili e disinfettanti oppure in materiale monouso compostabile onde evitare qualsiasi forma di contaminazione; è vietato l'utilizzo di contenitori di vetro e scatole metalliche con sistemi di apertura-chiusura che costituiscano rischio di lesione da taglio o pericolo per sé e per gli altri». Il pasto, inoltre, deve essere contrassegnato da nome e cognome, classe, sezione e deve trasportato separatamente dal vano contenente i libri. E, cosa molto importante, «i genitori sono tenuti a comunicare eventuali allergie/intolleranze dei propri figli».