«Noi non ti dimenticheremo»,
a Salerno l'ultimo saluto a Vincenzo

«Noi non ti dimenticheremo», a Salerno l'ultimo saluto a Vincenzo
di Carmen Incisivo
Venerdì 5 Agosto 2022, 06:20 - Ultimo agg. 14:33
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l dolore per la morte del 25enne barista Vincenzo Esposito è esploso nel giorno dell’ultimo saluto che la sua famiglia e la comunità sanciprianese hanno voluto tributargli. Centinaia le persone accorse nella chiesa di San Giovanni Battista, alla frazione Pezzano, che ieri pomeriggio, coi volti rigati dalle lacrime, hanno voluto omaggiare la memoria di un giovane per bene, un lavoratore, appassionato di sport, amorevole con la famiglia, leale con gli amici. Insomma, Vincenzo, 26 anni ancora da compiere, lascia nella comunità di Filetta un vuoto davvero incolmabile.

«Non lo dimenticheremo mai» ripetono tutti, con gli occhi al cielo e le mani strette. Non c’è stato un negozio o esercizio commerciale che ieri pomeriggio, alle 16 in punto, non abbia abbassato la saracinesca in segno di rispetto verso il dolore della famiglia Esposito. La sindaca Sonia Alfano, che all’alba di ieri mattina annunciava la tragica dipartita via social, aveva proclamato il lutto cittadino invitando «i concittadini, i titolari di attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive e le associazioni sportive, ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino mediante la sospensione delle attività, in segno di raccoglimento e rispetto durante i funerali».

La Alfano ha anche manifestato, a nome dell’intera amministrazione, «profonda vicinanza alla famiglia Esposito colpita in modo così violento da questa tragica scomparsa, estendendo il proprio cordoglio a quanti hanno conosciuto ed amato Vincenzo».

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Enzo, così lo chiamavano in tanti, era davvero molto amato da chi l’ha conosciuto. Il lutto è arrivato anche nella movida salernitana: il 25enne, sorriso contagioso e tanta voglia di divertirsi e condividere, lavorava come barman in un noto locale del centro storico di Salerno, il luogo dal quale rincasava dopo una serata di lavoro, prima di restare esanime sull’asfalto di via Ostaglio, quartiere Fuorni. «Come potrei non ricordarti se il tuo mistero era essere felice - è l’esordio della dedica struggente comparsa sui profili social del locale dove Vincenzo lavorava, listato a lutto nella giornata di ieri - Quante cose abbiamo ancora da dire, a costo di una cicatrice, come un ferro caldo lascia la sua memoria ardente, ma senza la nobiltà della tua morte e senza un bacio più fortunato. Solo non vorrei maledire un mattino spietato ma quando il casuale è il tessuto della vita, un’offerta viene fatta involontariamente. Buon viaggio piccolo angelo».

Ma sono centinaia i ricordi di «Enzuccio»: ci sono l’infanzia e la scuola, c’è la grandissima passione per il calcio, ci sono gli amici - quelli di oggi e quelli di sempre - che non riescono davvero a farsi una ragione del destino infausto che s’è abbattuto su quel ragazzo volenteroso, amabile, divertente. Non ce la fa la sua famiglia: mamma Susanna e papà Claudio sono distrutti dal dolore. Ci provano le sorelle, Sara, Valeria e Maria Cristina, a sorreggerli ma quello che è successo è troppo grande anche per loro.

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