Campani, romani, pugliesi, veneti. E qualche straniero. Il week end di Ognissanti appena trascorso ha regalato all’economia salernitana una boccata di ossigeno, con b&b pieni, anche per più notti e bar e ristoranti dove, senza prenotare, è stato impossibile sedersi. Nonostante le previsioni meteo non fossero brillanti e pure in assenza di Luci d’artista, la città si è riempita, come forse non accadeva dai mesi antecedenti la pandemia. «Rispetto agli ultimi fine settimana il movimento è stato maggiore - spiega Giuseppe Gagliano di Federalberghi - A Salerno le strutture del centro erano già sold out da giorni, nonostante ci sia ancora incertezza sulla data di inaugurazione delle installazioni luminose che, come sempre, fanno una grande differenza per il turismo. Anche in costiera amalfitana e a Paestum, dove si sono tenute le ultime cerimonie prima della pausa di novembre, è andata molto meglio del previsto. Ho sentito a telefono il sindaco di Acciaroli Stefano Pisani e anche lì si è registrato un notevole via vai. Non possiamo che essere felici. È l’indice di un graduale ritorno alla normalità di cui c’era veramente bisogno».
Il tasso medio di occupazione delle strutture ricettive è stato stimato intorno al sessanta per cento, con picchi del novanta per quanto riguarda gli alloggi del centro storico. «Abbiamo avuto ospiti da Milano e da Lecce.
Non tutti però esultano. Perché trascorso il ponte, turismo e commercio hanno di fronte un mese di novembre reso duro dal maltempo e dal rinvio del tradizionale appuntamento con Luci d’artista: «Dicono che vogliano inaugurarle il 20 o il 26 - chiarisce Donato Giudice dell’Aisp - associazione imprese Salerno e provincia - in concomitanza con l’apertura al pubblico dei parcheggi della piazza. Non ci sembra una buona scelta, perdiamo tre settimane che avrebbero potuto traghettarci verso una ripresa più rapida. Prossimamente incontreremo l’assessore comunale al turismo e al commercio e chiederemo di prorogare la manifestazione fino a San Valentino per recuperare il tempo perduto. Altrimenti, anche un investimento economico così pesante per le casse di Palazzo di Città rischia di non avere alcun senso e di non produrre i risultati sperati, quantomeno per il nostro comparto. Puntare su un attrattore che ha una durata di un mese e mezzo è una follia».