Ostello della gioventù di Salerno,
via studenti e stranieri: «Dove andiamo?»

Ostello della gioventù di Salerno, via studenti e stranieri: «Dove andiamo?»
di Barbara Cangiano
Giovedì 4 Novembre 2021, 06:45 - Ultimo agg. 21:59
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Tra i corridoi dell’Ave Gratia Plena c’è un silenzio tombale e già si respira aria di dismissione. Poche le luci accese che si scorgono nel buio dal chiostro interno. Ieri mattina i tecnici di Palazzo di Città hanno effettuato un sopralluogo per stilare un inventario dei beni di proprietà comunale - qualche mobile e poche stoviglie - confermando la ferma volontà di sgomberare la Stargate srl che lo gestisce dal giugno del 2003 entro e non oltre la data del 15 novembre. Eppure il contratto di comodato d’uso (pochi euro l’anno) con l’Associazione italiana ostelli della gioventù, che a sua volta, tramite un fitto di ramo d’azienda, aveva scelto la Stargate per far decollare in città uno dei primi esperimenti di turismo sociale, era già scaduto da due anni. E la stessa Associazione fallita. Due anni di vacatio in cui il Covid è stato forse il pretesto per non decidere e intervenire. «Eppure abbiamo mandato tantissime Pec per chiedere come regolarci, per avere modo di programmare», spiega l’amministratore Domenico Barone, per il quale la chiusura è una doccia gelata. «Fino a tre settimane fa ci avevano fatto intendere che sarebbe stato possibile arrivare a una proroga della concessione nelle more del bando di gara». 

E non sono in pochi a pensare che l’inchiesta giudiziaria che ha travolto Palazzo Guerra possa aver influito sulla repentina decisione. «Ci stiamo facendo in quattro per trovare una soluzione», spiega Guadalupe, studentessa di Ingegneria che, da quattro settimane, soggiorna all’ostello della gioventù insieme ad altri connazionali, tre ragazze e cinque ragazzi. «Noi donne abbiamo trovato una soluzione, ma la casa è ancora senza nessun tipo di servizio, quindi non sappiamo quando potremo entrarci.

I ragazzi niente, sono praticamente ancora senza un tetto». Sono in difficoltà anche Valentina e Nicolas, due studenti colombiani di politiche territoriali e cooperazione internazionale: «Stiamo passando al setaccio Baronissi, Lancusi e Fisciano, ma non si trova nulla». Tra i “diseredati” dell’ostello c’è Adele Autuori, che stigmatizza la “serrata” come «incomprensibile e indicibile». Dal 2009 è impegnata in prima linea in un progetto di viaggi studio dedicati alla dieta mediterranea. E, come accade da cinque anni a questa parte, aveva già prenotato le stanze per 24 persone della St Louis University americana. «Ho avuto negli anni delle esperienze negative, ma questa mi ha totalmente disorientata, anche perché il gruppo soggiornerà a Salerno dal 28 dicembre al 7 gennaio e la maggior parte delle strutture che ho contattato mi ha detto che non accetta prenotazioni: è il periodo clou di Luci d’artista e nessuno vuole venirci incontro, a parte il piccolo albergo Santa Rosa che però non ha posti letto sufficienti. Il rettore è molto urtato e ha scritto una lettera al vetriolo alla console americana a Napoli e presto scriverà anche al sindaco». 

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Dal 28 novembre al 4 dicembre, l’ostello di via dei Canali avrebbe dovuto accogliere altri trentasei studenti stranieri provenienti da Romania, Lettonia e Spagna, nell’ambito di un articolato progetto sull’integrazione che vede tra i partner il liceo scientifico Da Procida. Ma anche in questo caso, dopo un incontro che si è tenuto ieri mattina in Comune, la risposta è stata: “niente da fare”. Stando a indiscrezioni Palazzo di Città starebbe pensando a una convenzione con un hotel, il che renderebbe la situazione ancora più surreale, soprattutto in considerazione del fatto che due anni di convenzione scaduta non hanno rappresentato un problema. Sul caso sono intervenuti con toni critici anche Raffaele Di Noia per Europa Verde e Alessandro Longo per Sinistra Civica Plurale: «Crediamo che il fallimento della Aig avrebbe già dovuto portare, a partire da quella data, a una riorganizzazione razionale dell’affidamento dell’immobile da parte del Comune. Detto ciò restano comunque di difficile comprensione le odierne rimostranze della Stargate, che si sarebbe dovuta preoccupare di come continuare la gestione dell’ostello che non era affidato a loro ma ad un Ente morale fallito. Nel 2003 l’iter politico amministrativo che portò all’affidamento dell’Ave Gratia Plena, ristrutturato con fondi europei per essere destinato a struttura ricettiva per gli anziani, creò discussioni e divisioni, anche perché la Stargate fu creata il giorno successivo alla delibera di assegnazione dell’immobile da parte del Comune alla Aig». 

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