Patenti nautiche «viziate», in 46 rischiano il processo a Salerno

Arrestato un sottufficiale della Capitaneria di Porto

Patenti nautiche «viziate» a Salerno
Patenti nautiche «viziate» a Salerno
di Nicola Sorrentino
Lunedì 12 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 07:06
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False attestazioni per il rilascio delle patenti nautiche, pur senza aver mai sostenuto l'esame teorico o pratico: 46 persone rischiano di finire a processo. A chiedere il rinvio a giudizio è la procura di Salerno, per le restanti posizioni coinvolte nell'inchiesta che a luglio 2022 condusse all'arresto di un sottufficiale della Capitaneria di Porto, A.R. , 49enne di Cava de' Tirreni, condannato in sede di abbreviato a seguito di stralcio. Le accuse di falso materiale in atto pubblico riguardano persone residenti in tutta Italia. 

L'inchiesta, condotta proprio dalla Capitaneria di porto salernitana, si era sviluppata dopo la scoperta di alcune anomalie riscontrate nel corso di una verifica di routine, in relazione alle procedure di rilascio delle patenti nautiche. I singoli episodi vengono ricostruiti in prevalenza nella città di Salerno ma anche a Cava de' Tirreni e Castellammare di Stabia, grazie ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che attraverso servizi di osservazione e pedinamento.

Le patenti rilasciate da stampati autentici e registrate ad un primo controllo - secondo le accuse che saranno al vaglio del Gip tra una settimana - sembravano in apparenza regolari. Le stesse venivano poi consegnate in cambio di cifre che oscillavano dai 2 ai 3mila euro. Molto dipendeva dall'intermediario - alcuni di questi sono accusati di corruzione - e dal tipo di abilitazione richiesta. 

Nei casi al vaglio della procura, spesso la patente prevedeva di poter navigare entro le 12 miglia o senza limiti. Il reato di falso si consumava con la firma nel registro rilascio per le patenti nautiche. Tra gli attuali indagati oltre 20 risiedono nella provincia di Salerno, altri nelle zone del napoletano, avellinese e casertano. Molti furono i titoli abilitativi sequestrati, all'epoca del blitz, così come il denaro, per un totale di 50mila euro, ritenuti il profitto della corruzione. Dall'indagine emerse che i due intermediari tra il sottufficiale e chi era interessato ad ottenere la patente provenivano da Cava e Castellammare (anche loro sono stati condannati con l'abbreviato). I primi riscontri dalla polizia giudiziaria furono ottenuti, nell'anno 2021, verificando registri di verbali di esame e patenti, in relazione alla posizione dei fascicoli dei singoli candidati. Il maggiore indiziato, A.R., fu ripreso in video mentre preparava e completava la documentazione per una serie di candidati. Il collegio difensivo comprende gli avvocati Gregorio Sorrento, Roberto Lanzi, Bernardina Russo, Stefania Pierro, Angela De Martino, Rosario Fiore, Matteo Feccia, Giovanni Annunziata e Alfonso Senatore. Dinanzi al gip, i 46 imputati potranno scegliere di difendersi al dibattimento oppure definire la propria posizione con un rito alternativo, quali giudizio abbreviato o patteggiamento. L'inchiesta quando esplose fece molto clamore anche perché in tanti tremarono, sia tra gli addetti ai lavori e sia tra coloro che ne avevano approfittato. 

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