«Le valutazioni dei consulenti della difesa hanno offerto una diversa prospettiva alle accuse mosse: le perizie mettono in luce contrasti tecnici facilmente opinabili». È il secco commento dell’avvocato Agostino De Caro, legale di fiducia del chirurgo Marco Clemente, assistente e braccio destro del primario di Oncologia della clinica Tortorella, Carmine Napolitano. L’interrogatorio del medico, dinanzi al gip Maria Zambrano, e ai magistrati inquirenti titolari delle indagini, è durato poco più di due ore al termine delle quali il suo difensore ha chiesto al giudice per le indagini preliminari la revoca del provvedimento di interdizione (per la durata di un anno) alla professione. Anche se, sempre l’avvocato De Caro, aveva già proposto appello al Riesame. Udienza che si terrà la prossima settimana, come il ricorso dell’avvocato Giovanni Formicola, legale del primario, per la revoca degli arresti domiciliari. Durante l’interrogatorio di ieri, comunque, il chirurgo ha spiegato, caso dopo caso, quello ch è stato il suo operato chiarendo il perché di alcune decisioni «tecniche» e ribadendo di aver agito correttamente. «C’è contrapposizione tra le consulenze - chiarisce l’avvocato Agostino De Caro - ma abbiano piena fiducia nell’operato della magistratura». In particolare, al termine dei due interrogatori, è emerso che, laddove vengono contestati interventi non necessari, secondo i due medici sarebbero stati gli accertamenti pre operatori ad aver offerto un quadro clinico tale da portarli ad intervenire sui pazienti.
«Giù le mani dai dottori Napolitano & Clemente»: su facebook nasce una pagina, indicata come “blog personale”, in difesa dei due medici.