Lite sindaci-Ministero: è impasse quote rosa per il direttivo Parco del Cilento, Diano e Alburni

I primi cittadini non sarebbero disposti a fare passi indietro sui nomi designati. Feola, ex commissario: «Politica arrogante»

L'assemblea dei sindaci
L'assemblea dei sindaci
di Carmela Santi
Mercoledì 22 Novembre 2023, 07:00
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Non si è «tenuto conto della necessità di rispettare il criterio della parità di genere. Si rende necessario che siano designati due rappresentanti di genere femminile e due rappresentanti di genere maschile come già richiesto il 20 luglio scorso. Si chiede alla Comunità del Parco di annullare le designazioni effettuate con la deliberazione del 10 novembre e di effettuare al più presto le nuove designazioni». Questo in sintesi il contenuto della nota arrivata dal Ministero dell’ambiente al presidente della Comunità del Parco Salvatore Iannuzzi

Ma i sindaci del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sembrano non voler fare passi indietro. Oltre settanta quelli che il 9 novembre scorso hanno eletto Rosario Cairone, Carmelo Stanziola, Domenico D’Amato e Francesco Bellomo. Ora il Ministero chiede di votare di nuovo, includendo almeno due donne. Sulla stessa posizione l’avvocato amministrativista Marcello Feola «La delibera - spiega - sin dal suo nascere, era scontatamente illegittima rispetto alla parità di genere dell’intero Consiglio direttivo, sia nei componenti di nomina ministeriali, sia nei componenti espressione della Comunità del Parco, da considerare nella loro complessità. La Comunità del Parco avrebbe dovuto allinearsi alle scelte compiute per i componenti ministeriali, invece ha avuto la presunzione di non tenerne alcun conto. È stata fatto un improvvido salto in avanti, frutto dell’arroganza della politica locale». 

I primi cittadini sembrano comunque intenzionati a portare avanti la loro votazione. Forse ritenendo che rispetto della quota rosa può avvenire anche con i quattro consiglieri di nomina ministeriale. Ed è qui che al momento c’è un primo ostacolo perché Fratelli d’Italia avrebbe già chiuso con il Ministro dell’Ambiente sulla nomina dell’ex sindaco di Castellabate Costabile Spinelli. Getta acqua sul fuoco anche il presidente del Parco Giuseppe Coccorullo «la questione - dice - non è di mia competenza ma penso che al momento nulla è stato annullato. Una vicenda simile è accaduta in seno al Parco del Vesuvio, anche lì i sindaci hanno avviato un ricorso.

Aspettiamo di vedere che cosa accadrà».

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Soddisfatto dello stop, invece, il sindaco di Roscigno Pino Palmieri che già nel corso dell’assemblea dei sindaci si era astenuto dal voto perché le quattro candidature annunciate dal centro destra e centro sinistra erano tutte di genere maschile: «Era prevedibile la nota ministeriale - dice il primo cittadino - perché nella spartizione delle poltrone non è stata rispettata la legge».
 

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