Ragazzina sequestrata a Battipaglia, il custode del cimitero: «Non ha chiesto aiuto»

La 12enne non è mai arrivata in classe, proseguono le indagini. Al vaglio l’eventuale movente e l’intero racconto dalla mamma

L'ospedale di Battipaglia
L'ospedale di Battipaglia
di Angela Trocini
Venerdì 12 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 15:09
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In classe la 12enne, che sarebbe stata sequestrata da due uomini incappucciati quasi difronte scuola, non sarebbe mai arrivata. Erano all’incirca le 11.30 di lunedì quando la ragazzina ha chiamato la mamma chiedendo di andare a prenderla davanti al cimitero Santissima Annunziata in località San Martino a Montecorvino Rovella. A quel punto le avrebbe raccontato di essere stata presa in ostaggio da due persone il cui viso era coperto da una sorta di passamontagna si vedevano solo gli occhi», avrebbe riferito la 12enne) e caricata su un’autovettura di colore rosso per poi essere lasciata davanti al cimitero dopo alcune ore. 

Un sequestro che sarebbe iniziato poco dopo le 8 (orario in cui la ragazzina doveva recarsi a scuola) e terminato con la telefonata alla mamma che ha immediatamente portato la figlia all’ospedale Santa Maria della Speranza a Battipaglia denunciando il fatto al drappello di polizia ospedaliero: gli accertamenti medici non hanno riscontrato segni di violenza sessuale recenti ma sicuramente la ragazzina ha avuto pregressi rapporti intimi. Certo è che a maggio scorso fu denunciato un conoscente 21enne (attualmente in carcere per rapina ed quindi è escluso che possa essere stato lui) per violenza sessuale: il ragazzo di Pontecagnano Faiano, che aveva rapporti di frequentazione con la 12enne, è accusato di aver abusato della minore che anche in quell’occasione sarebbe stata rapita (come raccontato) e poi lasciata davanti ad una scuola (diversa da quella che frequenta attualmente) dove fu poi recuperata dal nonno (ad indagare su questo fatto precedente sono stati i carabinieri). 

Le attuali indagini sono affidate agli agenti della Squadra mobile di Salerno che, nelle ore successive alla denuncia in collaborazione con il colleghi del commissariato di Battipaglia, hanno sequestrato i filmati delle telecamere presenti nei punti più «sensibili» e, cioè, vicino alla scuola dove ci sarebbe anche un supermercato provvisto di telecamere, lungo la strada nazionale e le vie principale ed anche quelle del cimitero (gli otto varchi sono tutti custoditi) dove la ragazzina è stata recuperata dalla mamma: gli investigatori, sotto il coordinamento della procura salernitana, vaglieranno un range di sei ore per controllare se i vari occhi elettronici abbiano ripreso il passaggio di un’auto rossa con a bordo due persone e la ragazzina. E le due persone, come raccontato, dovrebbero avere il volto travisato. Sarà un lavoro capillare da parte dei poliziotti agli ordini dei vicequestori Di Palma (a capo della Mobile) e Fedele (a capo del commissariato battipagliese) mentre il pm Carlo Rinaldi a breve potrebbe risentire la mamma della ragazzina e decidere se ascoltare, in modalità protetta, la stessa minore. Qualcosa nel racconto non torna: il motivo del sequestro, prima di tutto, considerato che lunedì la ragazzina non ha subito alcuna violenza sessuale. E, allora, di cosa si tratta: una ritorsione o vendetta nei confronti della famiglia per qualche «sgarro»? Qualcuno che vuol indurre al silenzio mamma e figlia per qualcosa accaduto in un passato, anche recente? O entrambe vogliono nascondere qualcosa?

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Una serie di interrogativi che solo le indagini potranno chiarire. Intanto (e anche questo appare singolare) uno dei custodi del cimitero, che ha fornito le immagini delle telecamere ai poliziotti, ha affermato di non aver ricevuto - né lui né i colleghi - alcuna richiesta di aiuto sia dalla ragazzina, una volta lasciata sola nei pressi del cimitero, che da parte della mamma quando è arrivata. E di non aver udito, in precedenza, grida di aiuto.

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