De Luca, il trionfo di San Matteo:
Caldoro dimezza i voti a Salerno

De Luca, il trionfo di San Matteo: Caldoro dimezza i voti a Salerno
di Ivana Infantino
Martedì 22 Settembre 2020, 09:29 - Ultimo agg. 11:04
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La vittoria era nell'aria, ma il risultato finisce per stupire. Anche i fedelissimi. Vincenzo De Luca, ricandidato alla presidenza della Regione Campania alla guida della coalizione di centrosinistra, vola oltre il 74 per cento in provincia e oltre il 76 nella sua Salerno. Una valanga di voti, con De Luca che conquista consensi a mano bassa, lasciandosi dietro Caldoro a cui va il 17 per cento delle preferenze, pescando anche in area centrodestra. Centrodestra che, a sua volta, perde pezzi rispetto alla tornata del 2015. Cinque anni fa stessa sfida, De Luca-Caldoro, con l'ex sindaco di Salerno che sul territorio provinciale incassò 269.988 voti (52,92%), contro le 165.438 preferenze (32,43%) andate al suo avversario. Che oggi, invece, nel Salernitano raccoglie la metà, stando ai primi dati, e la Ciarambino, candidata del M5s, supera di poco il 6% per cento, mentre il governatore uscente stravince e non solo in casa.

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Vento in poppa per De Luca anche nel Beneventano, dove l'effetto Mastella fa da traino alla coalizione che, già nelle prime 20 sezioni scrutinate, ottiene il 67,44 per cento delle preferenze. Conquista largamente anche Napoli il governatore, quasi raddoppiando il risultato della tornata 2015. Le conferme arrivano in serata, con i risultati delle prime sezioni scrutinate prima delle 21 che ricalcano le proiezioni del tardo pomeriggio sulla netta affermazione di De Luca. Uno spoglio iniziato subito dopo quello del referendum avviato dopo la chiusura dei seggi alle 15. Le operazioni di voto si concludono nel pieno rispetto delle misure anti-Covid, che in qualche caso hanno ritardato le operazioni di voto, soprattutto nei seggi più affollati di Salerno, come anche nei comuni più grandi della provincia. Un'affluenza, quella del capoluogo in linea con quella della precedente tornata che, ieri, non ha superato il 60 per cento. A differenza dei comuni del territorio provinciale dove si registra qualche punto percentuale in più rispetto al 2015: il 57,08 per cento contro il 55,54 per cento. L'affluenza massima alle urne è nel comune di San Valentino Torio, dove, complice la triplice partita elettorale (referendum, regionali e amministrative) hanno votato 7.024 aventi diritto su 8.169, l'85,98 per cento degli aventi diritto. Seguono Positano (77,67%), Postiglione (72,69%), Pagani (70,95%) e Amalfi (73%).
 

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Primo partito della coalizione di centrosinistra si conferma il Pd che si attesta intorno al 17,69 per cento sul territorio regionale, mentre sfiora il 18 per cento nella provincia di Salerno (con un terzo delle sezioni scrutinate). Meglio che a Napoli, Caserta e Benevento. Solo nella provincia di Avellino, i democrat guadagnano un punto percentuale in più rispetto a Salerno. Seguono la lista De Luca Presidente con poco più del 10%, mentre il Psi, con dati parziali, è quarto e sfiora già la percentuale dell'8 per cento. Numeri di gran lunga superiori rispetto al 2015, quando il garofano rosso incassò, nella circoscrizione Salerno, 27.370 voti (5,83%) e portò a casa un seggio, quello del consigliere uscente Enzo Maraio, attuale segretario nazionale del partito. Al terzo posto c'è la lista Campania Libera (9,5%) e al quinto Italia Viva (6,7%). Nella tarda serata Fare Democratico non raggiunge il 6%, e i Liberal-democratici sono appena sopra il 4%. Per tutti gli altri partiti e liste le preferenze non superano, al momento il 3 per cento (Centro democratico, +Campania in Europa, Noi Campani, Europa Verde, Per le persone e le comunità, Davvero partito Animalista, Democratici e progressisti, partito repubblicano). In notturna, per la coalizione di centrodestra, è la Lega a guadagnare posizioni. Se Caldoro in provincia di Salerno si attesta al 17%, in base ai primi dati parziali, il partito di Matteo Salvini si gioca il primo posto nella coalizione di centrodestra con Fratelli d'Italia: con un terzo delle sezioni scrutinate, i due partiti sono praticamente appaiati al 6%, mentre Forza Italia supera di poco il 5%.
Resta da vedere se la percentuale della Lega è destinata a crescere o, al contrario, ad essere di gran lunga superata dal partito della Meloni.

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