Salerno, Michele Mele ricevuto dal sindaco: «Orgoglio salernitano»

Il ricercatore salernitano riceverà un'onorificenza da Mattarella

Il ricercatore Michele Mele e il sindaco Vincenzo Napoli
Il ricercatore Michele Mele e il sindaco Vincenzo Napoli
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 13 Marzo 2024, 06:10
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«Ancora devo ben realizzare che cosa mi aspetta». Il riferimento di Michele Mele è all’appuntamento del prossimo 20 marzo. Quando, alle 16.30, al palazzo del Quirinale riceverà dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana per impegno sociale. Intanto, il 32enne salernitano, ricercatore dell’Università del Sannio, riceve a palazzo di città un riconoscimento dal sindaco di Salerno, Enzo Napoli. Che non nasconde la sua gioia: «Sono felice, orgoglioso per un salernitano che fa onore alla nostra città». Mele, 32 anni, è stato scelto dal Quirinale per il suo impegno nel «divulgare con cura e precisione le problematiche delle persone ipovedenti – si legge nelle motivazioni ufficiali - impegnandosi per eliminare le difficoltà e gli ostacoli». La sua attività di ricerca riguarda, infatti, le problematiche di persone ipovedenti e non vedenti con l’obiettivo di individuare nuovi strumenti per facilitarne la quotidianità. «Non può che far piacere – commenta Mele nel ricevere la targa dal sindaco di Salerno - vedere che uno sforzo profuso senza aspettarsi una ricompensa venga riconosciuto dalla mia città». E parla del suo intento: «Abbattere le barriere sia materiali che ideologiche, tra cui anche gli stigmi e i pregiudizi che allontanano ipovedenti e non vedenti, spesso fin da piccoli, dalle discipline scientifiche. Molti dicono: Ma un matematico non vedente, un ingegnere ipovedente, quando mai si è visto?” E io voglio far vedere che invece si è visto, sia con la mia attività di ricerca che con i miei libri “L’universo tra le dita” e il “Richiamo della strada”». Già, perché Mele, con la sua opera, punta ad abbattere anche un’altra barriera, quella tra cultura umanistica e cultura scientifica: «È un’altra sfida da portare avanti da ogni ramo della nostra società – afferma - Ancora adesso è molto diffusa questa idea di una netta linea di separazione tra scienze esatte e scienze umanistiche. È un’idea sbagliata che proviene dagli anni più bui della nostra storia. È il momento di metterla da parte e rendersi conto che la cultura è una sola».

Dal canto suo, Napoli non nasconde l’orgoglio.

Sottolineato da una targa, «un gesto semplice, simbolico, che il presidente Mattarella replicherà con ben altra autorevolezze e ben altra sostanza. Noi – dice - ci siamo limitati a offrire al dottor Mele, giovanissimo ricercatore dell’Università del Sannio, il riconoscimento della città per il suo lavoro, per la capacità di illustrare la nostra città con la sua persona. Noi abbiamo questi figli che ci onorano e ci rappresentano. Quindi un gesto affettuoso che offriamo alla sua sensibilità, un incoraggiamento ad andare avanti con i suoi studi e le sue capacità». Il sindaco sottolinea i «risultati pratici importantissimi» dell’opera di Mele. E conclude: «Siamo orgogliosi, felici e debitori nei riguardi del dottor Mele per quanto ha fatto e per quanto farà».

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