Salerno, furbetti al volante di auto intestate ai parenti morti per non pagare le multe

A Salerno diverse auto intestate a parenti morti: così si evitano le multe

Un vigili che controlla un automobilista
Un vigili che controlla un automobilista
di Gianluca Sollazzo
Domenica 9 Aprile 2023, 06:05 - Ultimo agg. 14:50
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Parenti defunti al volante ma solo per raggiro. Nei guai i salernitani che continuavano a guidare auto intestate a parenti morti per bypassare la notifica del verbale. È la scoperta che emerge da una inchiesta effettuata dal comando di Polizia municipale. C’è chi ha accumulato a suo carico più di venti multe. E chi ha circolato in auto commettendo infrazioni gravi. Sosta vietata, occupazione spazi per disabili, parcheggi in doppia e tripla fila. Mesi, persino anni di condotta illegale. Lo stratagemma è rimasto sempre lo stesso. Continuavano a guidare veicoli intestati a genitori e parenti defunti, approfittando della non trasmissibilità delle sanzioni. Un modo per farla franca ed evitare così di mettere mano alla tasca. Ma il loro trucco è stato scoperto dagli agenti di Polizia municipale che, a conclusione di una attività investigativa, sono riusciti a stringere il cerchio intorno a 43 automobilisti del capoluogo. Non si esclude però che il numero dei trasgressori possa aumentare in caso di ulteriori sviluppi.


LA TRUFFA
Ai furbetti del volante finiti nei guai è bastato semplicemente continuare a utilizzare i veicoli intestati a genitori e nonni defunti mancando di effettuare il passaggio di proprietà. Un fenomeno che ha insospettito la polizia locale, agli ordini del comandante Rosario Battipaglia, tanto da spingerli ad aprire una inchiesta lunga e scrupolosa. Attraverso verifiche incrociate sui dati dell’anagrafe comunale, della Motorizzazione Civile e del Pra, sono riusciti a scoprire oltre 43 casi sospetti di intestatari defunti. Un lavoro avviato a inizio 2021 che ha permesso di mettere a nudo il modus operandi dei sospettati. «Abbiamo rilevato per diverso tempo decine e decine di multe a carico di morti, era chiaro che le auto erano guidate da loro parenti che avevano omesso di avviare le pratiche del passaggio di proprietà», fanno sapere dall’ufficio contravvenzioni, coordinato dal capitano Gerardo Caiazza. Furbizia o dimenticanza? Facile propendere per la prima ipotesi. I furbi, confidando nell’impunità garantita dall’uso di un’auto intestata ad un familiare deceduto, avevano collezionato contravvenzioni per le più disparate infrazioni. Insomma avevano sviluppato una spiccata pratica truffaldina. Dalla guida ad alta velocità, alla sosta in zona vietata e Ztl, al parcheggio senza ticket. I protagonisti del raggiro saranno ora raggiunti da una lettera di «avviso-obbligo» di portare in visione, presso l’Ufficio Contravvenzioni del comando di via dei Carrari, carta di circolazione e certificato di proprietà dei rispettivi veicoli. Quindi avranno ancora tempo per procedere all’aggiornamento della passaggio di proprietà delle auto. Ma per una ventina di loro il tempo è già scaduto. Dopo un mese di mancate risposte e solleciti caduti nel vuoto, è scattata una severa multa di 398 euro per inottemperanza alla richiesta di colloquio al comando. Seguirà una maxi sanzione di 653 euro per omesso passaggio di proprietà ai sensi dell’articolo 94 del codice stradale.
I CONTROLLI
Tra le pratiche accertate recentemente dai caschi bianchi emergono le situazioni di alcuni automobilisti che per anni hanno circolato indisturbati, senza mai mettersi in regola, sulle strade del capoluogo.

Nomi e cognomi di salernitani che commettevano infrazioni a raffica perché nascosti dietro la proprietà delle auto intestate a cari estinti. L’escamotage scoperto e appurato nelle ultime settimane potrebbe non limitarsi solo ai 43 salernitani finiti nel mirino: le attenzioni si sarebbero focalizzate anche su altri nominativi sospetti. Una unità specifica della polizia locale è pronta a entrare in azione con verifiche a tappeto. Sono 200 le pratiche di cittadini messi sotto torchio a seguito della mancata notifica del verbale che ne precludeva il pagamento. Scoperti automobilisti che continuavano a eludere le multe guidando veicoli intestati a parenti defunti o a precedenti proprietari di fatto non responsabili della violazione al codice della strada. Il fenomeno è apparso fin troppo chiaro: sfruttamento di un vantaggio illecito. Un trucco durato non più di un anno, fino al richiamo formale dei caschi bianchi, che, elenchi alla mano, hanno contattato i responsabili spedendo a domicilio una raffica di lettere a comparire al comando di via Dei Carrari per regolarizzare le singole posizioni. Nella gran parte delle pratiche sono spuntate automobili e moto intestate a parenti defunti da diversi anni. Venti i recidivi multati con maxi sanzione di 653 euro, colpevoli di aver sfruttato il principio della «intrasmissibilità» del verbale a persona defunta. Una furbata costata cara.

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