Capodanno orfano del concertone:
«Salerno, perchè le Luci sì?»

Capodanno orfano del concertone: «Salerno, perchè le Luci sì?»
di Barbara Cangiano
Giovedì 2 Dicembre 2021, 06:00
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A ventiquattro ore di distanza dall’approvazione della delibera per il concertone di fine anno in piazza del Plebiscito a Napoli, Salerno, attraverso il sindaco Vincenzo Napoli, sceglie la strada della prudenza. «Per ovvi motivi, non faremo eventi per il Capodanno», ha spiegato il primo cittadino, invitando salernitani e turisti ad atteggiamenti responsabili in occasione dello start di Luci d’artista previsto per questo fine settimana. Una scelta per certi versi impopolare, che fa seguito alla decisione di cancellare inaugurazioni e passerelle e di proporre una versione soft della celebre manifestazione natalizia, «per dare una speranza di futuro a tanti operatori impegnati nel turismo, nel commercio e nella ristorazione». 

Ma è proprio il via libera alle luminarie e il fermo no, almeno al momento, per il concerto di fine anno, a lasciare perplessi. «Ci sembra una vendetta - taglia corto Enrico Leone dell’Acs, associazione commercianti per Salerno - Allo stadio entrano migliaia di persone munite di green pass, si poteva ipotizzare lo stesso per la piazza. Dicessero piuttosto la verità, non hanno fondi». Flavio Sessa della stessa associazione, annuncia che a breve gli esercenti scenderanno in piazza per protestare, «perché non si comprende la ratio di vietarlo a Salerno ma di farlo a Napoli. Siamo indignati. Si teme la folla? Se è la piazza più grande d’Europa si potevano mettere delle sedie ben distanziate».



Divisi gli operatori dello spettacolo: «Non vedo una logica - commenta Antonio Giordano della compagnia Daltrocanto – Del resto questa amministrazione è deprimente, perché non offre sostegno a chi lavora nel campo e neppure programmazione. Se il problema è il Covid, che senso ha autorizzare le Luci e vietare il concerto?». Una domanda che si pone anche Vanni Avallone, sulle tavole di legno del palcoscenico da 48 anni: «Siamo una città strana. Le luminarie inevitabilmente porteranno moltissima gente in strada, ma si opta per non inaugurarle e si dice no alla musica come se i problemi fossero questi. Ho una visione molto critica in merito alle politiche culturali salernitane, fatte salve pochissime eccezioni. Napoli è avanti anni luce perché ha sempre valorizzato un progetto ascoltando la base». 

Anziché puntare su un grande big si sarebbe potuto optare per una serie di appuntamenti immaginati per valorizzare gli artisti del territorio: la pensa così l’attrice e regista Brunella Caputo. «Immaginare un concerto di fine anno come quelli pre pandemia sarebbe stata un’assurdità, a meno di non avere la certezza di poter garantire controlli certosini.

Sarebbe stato però bello se si fosse deciso di promuovere uno o più eventi per dare spazio alle tante eccellenze musicali che questo territorio vanta». Stefano Giuliano sposa la scelta del sindaco: «Il nostro settore è stato tra quelli più penalizzati dalla pandemia e continua ad esserlo, ma nonostante questo, ritengo che la decisione sia quella giusta. La priorità deve essere quella di scongiurare eventuali restrizioni».

Il timore di molti artisti è che di qui alle prossime settimane, anche i piccoli passi in avanti finora fatti possano essere bruciati: «Non mi sembra il caso di correre pericoli inutili - racconta Paolo Sessa dei Malatja - Mi auguro che si possano continuare ad organizzare piccoli eventi nei locali, rispettando tutte le regole e nel segno della prudenza». Mimmo Visone, dj, non nasconde lo sconforto: «Queste notizie fanno male, perché contribuiscono ad acuire il clima di incertezza nel quale siamo ripiombati. Ho delle serate in cartellone e spero che non ci siano ulteriori stop». Un eccesso di zelo, stigmatizza Peppe Cancro, da anni alla consolle dei principali locali, «teso probabilmente a spingere la quota di no vax o di indecisi a vaccinarsi. Da un lato la ritengo una scelta corretta per tenere lontani i focolai, dall’altro, però, chi come me ha rispettato le regole, non può continuare ad essere penalizzato». E sui refrattari ai sieri riflette anche il compositore Max Maffia: «Forse se non ci fossero state tante persone contrarie sarebbe andata diversamente. Mi dispiace per chi aspettava questo appuntamento per divertirsi, personalmente non mi cambia la vita. Non ho mai amato questi eventi ultra popolari». 

Per l’Aisp, associazione imprese Salerno e provincia, invece, le priorità sono altre: «Facciamo pressing per le Luci e i parcheggi di piazza della Libertà - precisa Donato Giudice - Rinunciare al concerto non credo rappresenti un grave danno per l’economia». 

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