Salerno, apre la porta dell'auto e sbalza in aria la carrozzina del consigliere Gianluca Memoli

Terzo incidente in strada per il consigliere comunale di Salerno Gianluca Memoli sbalzato in aria da una donna mentre apre lo sportello

Il consigliere comunale Gianluca Memoli
Il consigliere comunale Gianluca Memoli
di Silvia De Cesare
Mercoledì 5 Luglio 2023, 06:05 - Ultimo agg. 6 Luglio, 09:55
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Aveva già archiviato due incidenti rocamboleschi in quindici anni, ma evidentemente non bastavano. Nel primo, in motorino, la sua vita cambiò radicalmente costringendolo alla sedia a rotelle, nel secondo, in auto, un’altra vettura lo travolse.

Lunedì sera l’ennesimo grande spavento per il consigliere comunale Gianluca Memoli che finisce di nuovo sull’asfalto, attorniato da tante persone sopraggiunte in suo soccorso dopo lo spaventoso crash. «Una scena già vista», ironizza. Per fortuna sta bene.

Uscito poco prima delle otto di sera per un aperitivo, a bordo del suo triride, un propulsore di spinta per carrozzine, percorre via Luigi Angrisani, Quartiere Europa. Il semaforo a poca distanza è ancora verde e, mentre lui è in accelerata, sul lato destro della carreggiata, da una macchina parcheggiata lateralmente (dove non si potrebbe sostare ma lo fanno tutti) una signora, residente della zona, apre distrattamente lo sportello prendendolo in pieno e con violenza.

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«Per prima cosa mi sono portato il braccio al viso, ma è servito a poco. Ho sbattuto forte e mi sono ribaltato sul lato sinistro», racconta Memoli. La caduta è da spavento. Rotola sulla schiena più volte e, come un film già visto, rimane a terra immobile. Per fortuna non passava nessuna macchina. «Ho esperienza, dopo il motorino e la macchina il triride mi mancava» commenta sarcastico, nel perfetto stile di chi prova a sorridere di fronte all’ennesimo incidente beffardo.

Ovviamente non si è potuto rialzare immediatamente ma per fortuna non ha sbattuto la testa ed è rimasto sempre vigile. A quel capannello che gli si era creato attorno e che voleva chiamare l’ambulanza ha chiesto solo di essere rimesso in sella. Escoriato sugli stinchi per via del triride che però lo ha protetto dall’asfalto, contuso su tutto il lato destro, non ha voluto andare in ospedale ma a casa, subito. 

«Il San Leonardo mi evoca troppi brutti ricordi. Non voglio tornarci, né sulle mie gambe né sulle due ruote», tuona senza mezzi termini. Come dargli torto: qui nel 2011 trascorse due settimane di ricovero prima del trasferimento a Montecatone, una serie interminabile di interventi e la diagnosi.

«E poi ho voluto evitare l’ennesima telefonata a casa che avrebbe allarmato la mia famiglia. Ho scelto due persone apparentemente più nerborute perché mi prendessero in braccio e rimettessero sul mezzo. Una bella prova di forza, ma ce l’hanno fatta». Sotto choc anche la signora, rea della distrazione dalla quale poteva scaturire una tragedia. «Mi ha chiesto scusa più volte, era molto dispiaciuta dell’accaduto. È stata una disattenzione. In serata è venuta anche a bussare sotto casa con il marito per sincerarsi che stessi bene». Questo non era mai accaduto negli incidenti pregressi, in cui il consigliere comunale veniva, in entrambi i casi, travolto e abbandonato. A voler vedere in positivo, questa è l’unica nota di un lunedì sera da dimenticare.

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