Salerno, preso dalla polizia il ladro del Corso: otto colpi in pochi mesi

Il duro monito del procuratore capo Borrelli: servono più telecamere, non possiamo basare le indagini solo su quelle private

Da destra: il colonnello Melchiorre, il procuratore aggiunto Alfano, il procuratore capo Borrelli, il questore Conticchio il vicequestore Di Palma
Da destra: il colonnello Melchiorre, il procuratore aggiunto Alfano, il procuratore capo Borrelli, il questore Conticchio il vicequestore Di Palma
di Angela Trocini
Martedì 12 Dicembre 2023, 06:05 - Ultimo agg. 07:56
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Costante è l’attenzione di Procura e forze dell’ordine nei confronti dei reati predatori. Solo nell’ultimo mese molteplici sono state le ordinanze cautelari eseguite a carico di chi ha messo a segno furti presso esercizi commerciali e di autovetture nonché rapine, a dimostrazione che lo Stato c’è così come ci sono le risposte al grido di allarme dei cittadini: sabato scorso, ad esempio, è stata eseguita dagli agenti della Squadra Mobile una misura cautelare a carico di Domenico Buonocore indagato per 8 furti commessi negli ultimi mesi in città in particolare su corso Vittorio Emanuele provocando non poche proteste tra i commercianti per i danni economici provocati dalla rottura delle vetrine più che dagli incassi trafugati. 

Ed è solo l’ultimo arresto, in ordine di tempo, di una pluralità di ordinanze che si fondano su attività investigative basate sull’incrocio dei dati estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza presenti sul territorio: «Un maggior numero di sistemi di videosorveglianza pubblici, collegati al sistema di lettura delle targhe, consentirebbe accertamenti di gran lunga superiori», ha affermato il procuratore capo Giuseppe Borrelli nel comunicare gli esiti delle indagini su episodi di rilevanza sociale ed avvertiti come di particolare allarme anche nell’opinione pubblica.

E continua il procuratore: «Non si può demandare ai privati il compito della sorveglianza del territorio. Ed è bene sapere che tra i gravi fatti verificatisi nell’ultimo periodo, l’unico per il quale non si è pervenuti ad un esito giudiziario è stato quello verificatosi in un luogo in cui mancavano impianti di videosorveglianza.

L’idea che il controllo del territorio possa realizzarsi attraverso una pattuglia di polizia o carabinieri ad ogni angolo di strada, è un’idea obiettivamente irrealistica: per un soggetto che vuole delinquere, vedere una pattuglia che ha un posto di vigilanza fisso non costituisce un ostacolo insormontabile, basta semplicemente spostarsi da un’altra parte e commettere lo stesso tipo di reato. Diverso è, invece, la presenza di un occhio elettronico». 

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E, così, sempre gli agenti della Squadra Mobile ad ottobre hanno arrestato il 25enne Gabriele Amico che era diventato l’incubo dei commercianti della zona orientale avendo messo a segno sette furti ed una rapina (commessi da gennaio ad agosto scorsi). Ed ancor prima Daniele Santoro, 43enne di San Mango, ritenuto responsabile di due rapine commesse a Salerno nel febbraio scorso a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Anche i carabinieri nelle scorse settimane hanno eseguito misure cautelari a carico di sei soggetti indagati di 45 furti di autovetture la maggior parte dei quali messi a segno nella nostra provincia e in una successiva operazione hanno arrestato quattro persone per 13 furti ai danni di altrettanti esercizi commerciali. 
Inoltre, sempre ultimamente, in manette sono finite altre tre persone accusate di rapina: 5 a Colliano e 3 ad Eboli. Come ha ricordato il colonnello Melchiorre a capo del comando provinciale dell’Arma nell’ultimo anno sono stati effettuati 25 arresti e 52 denunce per furti e rapine «un andamento più alto rispetto allo scorso anno». 

E l’invito è quello di collaborare e di denunciare nell’immediatezza: «per quanto riguarda i reati predatori è necessario arrivare in tempi rapidi», ha detto il questore Conticchio invitando i cittadini a non perder tempo a postare sui social episodi di criminalità a cui si assiste, ma piuttosto chiamare il 112.

E per contrastare la specializzazione degli autori dei furti seriali, in procura a Salerno è stato creato un gruppo di magistrati per occuparsi del fenomeno (coordinati dal procuratore aggiunto Alfano) in modo che siano tracciati ed immediatamente incrociabili i dati provenienti dai sistemi di videosorveglianza (è auspicabile che tali sistemi non cancellino le immagini), tabulati telefonici e telecamere dei caselli autostradali visto che molti dei responsabili di tali episodi di microcriminalità provengono da fuori città.

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