«Salerno, la qualità al centro
della nuova urbanistica»

«Salerno, la qualità al centro della nuova urbanistica»
di Giovanna Di Giorgio
Domenica 2 Ottobre 2022, 11:00
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«La qualità al centro». Fatta rientrare «dalla finestra approfittando della legge regionale» del 10 agosto scorso. Parola di Michele Brigante. Del resto, l'assessore tecnico all'Urbanistica e ai Lavori pubblici del Comune di Salerno lo aveva annunciato nel delineare gli indirizzi del Puc per la sua revisione, approvata lo scorso luglio. Ottimizzazione del suolo già occupato con la riserva di superfici «blindata» per le costruzioni esistenti. E indirizzo di tipo «prestazionale» più che prescrittivo a proposte e progetti. La qualità, appunto, al posto del mero calcolo «ragionieristico». Due, in concreto, le conseguenze più evidenti: altezze degli edifici legate alla situazione urbanistica circostante, dunque non più «grattacieli» che sbucano qua e là tra palazzi e case, e un numero di Pua (Piani urbanistici attuativi) ridotto, con l'eliminazione dal Puc dei Pua non attuati né avviati.

«Il contenuto degli indirizzi di natura urbanistica approvati nel consiglio comunale del 29 settembre sono importanti e innovativi», spiega Brigante.

Che evidenzia alcuni punti salienti: «Innanzitutto, il Puc attuale, approvato con la variante decennale nel consiglio del 22 luglio, rimane integralmente valido. Infatti, le indicazioni della delibera adottata giovedì riguardano aree precise: la delibera interviene, esclusivamente, per introdurre le semplificazioni procedurali e le indicazioni urbanistiche introdotte dalla Legge regionale 13 del 10 agosto 2022. Elementi chiari che ciascun Comune dovrà recepire nei propri Piani urbanistici strutturali entro il 31 dicembre 2023». Ebbene, «nelle more di questa scadenza ci sarebbe stato un periodo transitorio, con una normazione riferibile alla Legge 13 regionale, attesto che il 30 settembre è scaduto il cosiddetto Piano casa». È per questo che il Comune di Salerno ha voluto «indicare gli indirizzi, evitando i dubbi della norma transitoria». Brigante spiega come le aree del Puc di Salerno siano regolamentate con una «articolata procedura che prevede, tra l'altro, anche i cosiddetti Pua», individuati fin dall'originaria versione 2007. Ebbene, «in queste aree sottolinea - nulla si modifica per le procedure urbanistiche. Quello che è cambiato oggi è il numero dei Pua. Infatti, nell'aggiornamento del Puc di luglio scorso sono stati espunti tutti i Pua che non avevano avuto avvio e attuazione». Meno Pua, dunque. Che, tradotto, vuol dire meno consumo di suolo, essendo i Pua gli strumenti urbanistici di dettaglio per attuare gli interventi di nuova urbanizzazione e riqualificazione. Tutto questo, però, nelle aree in cui i Pua non sono stati attuati e neppure avviati. L'eliminazione dei Pua non attuati «ha consentito di recuperare al computo delle disponibilità una consistente quantità di superficie, oltre 200.000 mq, da poter destinare ad aree e zone differenti dai Pua spiega Brigante - E l'amministrazione ha scelto, da dicembre 2021, di destinarla al costruito, cioè agli immobili esistenti ricadenti nella aree B del perimetro urbano». Non solo: «Il preliminare e opportuno recupero di queste superfici e conseguenti volumi ha permesso di rendere già operativi gli indirizzi della Legge regionale 13». 

Si tratta principalmente di interventi mirati al recupero e alla riqualificazione dell'esistente. «Ora è possibile immaginare azioni di riqualificazione di immobili e aree urbane, mediante recuperi e/o ricostruzioni di edifici esistenti. Perciò senza consumo di nuove aree, ma di riuso di aree già impegnate», spiega l'assessore. E puntualizza: «Alcune articolate indicazioni permetteranno di tenere in campo anche parametri tecnici che valorizzano la qualità del progetto, superando finalmente la semplice analisi ragionieristica di superfici e volumi concedibili. In questa direzione, infatti, non sarà più automatica la deroga per le altezze delle costruzioni». Infatti, «il parametro è la qualità inserita nel tessuto urbano», con le altezze legate alla situazione urbanistica circostante. Insomma, «la qualità rientra dalla finestra approfittando della legge regionale». In altri termini ancora, «per le costruzioni di un futuro già presente sottolinea Brigante - sarà molto improbabile l'adesione a interventi con sagome non aderenti al tessuto urbano di riferimento. L'altezza, tra i vari parametri, è certamente quella più appariscente». Non più «grattacieli» tra palazzi e case ed edifici che si sposano con l'esistente. «Queste norme conclude l'assessore - si applicano a pratiche e progetti che da oggi si elaborano e non incide su quelle già incardinate e avviate». 

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