Stadio Arechi, ira De Luca: «Curva Nord, prescrizioni come se fossimo in guerra»

«Faremo il nuovo stadio e ristruttureremo il Vestuti. A prescindere da tutto»

Danilo Iervolino con Vincenzo De Luca
Danilo Iervolino con Vincenzo De Luca
di Brigida Vicinanza
Sabato 5 Agosto 2023, 10:00
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Chiusa la questione Curva Nord con un «gol» in Prefettura per la riapertura ai tifosi dell'ippocampo del settore, l'Arechi e il restyling annunciato e presentato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, rimangono a centrocampo nella singolare partita tra enti e società granata. Mentre si studia il progetto per tenere i tifosi ospiti nel settore distinti, il numero uno di palazzo Santa Lucia lancia stoccate. De Luca che non ha risparmiato considerazioni (durante il consueto appuntamento televisivo del venerdì) in merito alla vicenda curva Nord, rivolgendosi in particolare a questore e prefetto ma anche a chi aveva criticato il progetto passato da 35 a 95 milioni messo in piedi dalla Regione per la ristrutturazione dell'impianto sportivo.  

«Per quello che ci riguarda come Regione faremo il nuovo stadio e ristruttureremo il Vestuti.

A prescindere da tutto andremo avanti. Poi discuteremo tempi e modalità - ha sottolineato De Luca - dovrei fare parecchie precisazioni sulle vicende accadute in questi mesi e dedicare parecchi pensieri, qualcuno anche abbastanza pepato. Non voglio rompere questo clima di fratellanza che si è creato». Attacca velatamente con l'ironia che lo contraddistingue: «Ora bisogna mantenerlo ed esprimo la mia soddisfazione per il ravvedimento operoso di Questura, Prefettura e commissione di vigilanza che in questi mesi avevano avanzato prescrizioni che sembravano adeguate alla guerra in Ucraina e non alle partite di pallone. Poco ci mancava che ci mettessero pure le batterie antiearee. Ho visto che alla fine tutto è diventato tenero e vago. Se vi ricordavate un po' prima forse era meglio». Non manca il riferimento alla società granata e a quanto paventato nei giorni scorsi in merito ad un'idea di querela dei legali della Salernitana contro il Comune: «Alla ripresa dovrò dedicare pensieri attenti e di gratitudine a tutta una serie di soggetti che per adesso possono farsi le ferie in santa pace. C'è perfino un avvocato che voleva fare causa alle farfalle. Perdonanza e solidarietà, due cose sono certe: gli interventi della Regione si fanno a prescindere e poi bisogna che tutti ricordino sempre che la dignità della città di Salerno non è in vendita. Questo dev'essere un mese di preghiera, espiazione, di ora et labora».  

Intanto a palazzo di città e da Forza Italia via alla controffensiva. L'appello al sindaco Napoli è partito dal consigliere di opposizione Roberto Celano e dal commissario cittadino Giuseppe Fauceglia. Forza Italia ha infatti invitato l'amministrazione a portare avanti il progetto di restyling dello stadio Arechi presentato dalla Salernitana e di destinare le risorse pubbliche della Regione su altri impianti sportivi in città. «Se c'è un privato che vuole investire nel recupero di una struttura sportiva pubblica, l'obbligo del Comune è quello di verificarne la fattibilità attraverso gli strumenti del progetto di finanza e delle normative del codice degli appalti. Se c'è questa possibilità dichiara il commissario cittadino Fauceglia si impegnino le risorse pubbliche per altre opere in città che necessitano di interventi urgenti». Per il consigliere Celano bisogna far partire «subito il progetto di finanza per un'idea che già c'è, come dichiarato dall'amministratore delegato della Salernitana, Maurizio Milan. Un progetto che consentirebbe la ristrutturazione dell'Arechi in tre anni senza necessità di costringere la tifoseria ad emigrare altrove per un periodo indefinibile». Celano ha poi concluso: «Basta con le megalomanie e, soprattutto, basta con l'individuare nemici e competitors anche in imprenditori che stanno dimostrando di voler fare gli interessi della comunità, oltre naturalmente ai propri. È una follia non consentire ad un imprenditore capace di investire decine di milioni di euro in un settore che in ogni parte d'Europa è ormai affidato alla gestione dei privati». 

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