Variante al Fusandola, il gup:
«A rischio i cittadini del centro storico»

Variante al Fusandola, il gup: «A rischio i cittadini del centro storico»
di Petronilla Carillo
Mercoledì 19 Maggio 2021, 06:00
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Deviazione del Fusandola, il gup deposita la motivazione della condanna di Benedetto Troisi, componente della commissione validatrice del Comune, difeso dall’avvocato Scarlato. Il tecnico, ricordiamo, era stato condannato ad un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa mentre altre 11 persone sono andate a giudizio. La deviazione del torrente, che sbocca sulla spiaggia di Santa Teresa era propedeutica, nonchè necessaria, per la realizzazione della mezzaluna di Bofil con il Crescent e piazza della Libertà, Secondo il gup ci sarebbero numerose illiceità evidenziate nella motivazione della sentenza, tra le quali la nullità delle autorizzazioni paesaggistiche “tamquam non esset” rilasciate su una presunta riedizione, nonché l’impossibilità della validazione del progetto pubblico- privato. «Questa sentenza per le associazioni rappresenta la conclusione di una narrazione strumentale e faziosa ai danni del territorio e dei cittadini per mere finalità speculative, non solo di natura economica» si commenta in una nota di Italia Nostra e comitato No Crescent. Il punto nodale, secondo il gup, oltre la deturpazione irreversibile dei caratteri identitari del centro storico, è il pericolo per la cittadinanza per la mancanza della necessaria autorizzazione idraulica da parte del genio civile di Salerno. 

A tale riguardo per il giudice per l'udienza preliminare «questaa autorizzazione non poteva in ogni caso essere rilasciata in quanto la prevista e poi realizzata deviazione del torrente rientra ex art. 96 del r.d.

n. 523/1904 tra le attività 2 vietate in modo assoluto sulle acque pubbliche. Divieto che, come detto, assolve alla ragione pubblicistica di tutelare ed assicurare il libero deflusso delle acque di fiumi, torrenti, canali e scolatoi pubblici. L’autorizzazione infine non poteva comunque essere rilasciata in quanto la deviazione del torrente prevede comunque che il nuovo alveo sia di tipo chiuso e quindi coperto. Previsione questa che contrasta con le disposizioni di cui all’art. 115, comma 1. D.lgs n. 152/2006, che invece vieta la copertura di qualunque corso d’acqua che non sia imposta da ragioni di tutela della pubblica incolumità». 

«Il danno grave ed irreparabile - ricordano invece gli ambientalisti - era stato già certificato nel giugno 2012 dal Consiglio di Stato, ma la protervia e l’arroganza hanno fatto sì che i lavori andassero avanti ad ogni costo senza nemmeno considerare i rischi per la pubblica e privata incolumità. Il Comune di Salerno (o meglio le autorità preposte) ha il dovere di provvedere a rimuovere immediatamente la situazione di pericolo che incombe sulla cittadinanza».

Riguardo alla propagandata inaugurazione della piazza,  il gup ha anchje "certificato"* che «al fine di consentire l’apertura al traffico veicolare della strada e dei giardini è stato redatto un anomalo certificato di agibilità statica, nel quale si attesta che limitatamente a quanto attiene il profilo statico, l’agibilità dello scatolare in oggetto che pertanto può essere aperto momentaneamente al transito veicolare»

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