Accusati di violenza sessuale di gruppo, assolti due giovani di Nocera Inferiore

Per i giudici «manca la prova della volontà di sopraffazione», la ragazza è stata ritenuta scarsamente attendibile

Il tribunale di Salerno
Il tribunale di Salerno
di Nicola Sorrentino
Sabato 13 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 08:39
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«Manca la prova della volontà di sopraffazione della persona offesa, che tenta di aggrapparsi ai ricordi, piuttosto intermittenti della serata, per cercare di ricostruire in maniera coerente gli avvenimenti». Questa la sintesi del Tribunale di Salerno, nelle motivazioni con le quali ha assolto, a luglio scorso, due ragazzi di Nocera Inferiore perchè il fatto non sussiste. L’accusa era violenza sessuale di gruppo. Era l’11 settembre 2016. I due erano difesi dal legale Vincenzo Calabrese. Insieme ad amico, avevano trascorso la serata nella discoteca Fellini a Pontecagnano, dove conobbero un gruppo di ragazze, tra le quali anche la 21enne. Quest’ultima avrebbe trascorso del tempo con uno dei tre, l’unico non indagato, dentro e fuori dal locale. Dopo qualche ora non trovò più le amiche e gli effetti personali. Per tornare a casa, a Sorrento, chiese così un passaggio a quella comitiva. Verso Sorrento erano solo in tre, dato che chi si era intrattenuto con la giovane rientrò a casa, a Nocera

Secondo la denuncia, gli altri due avrebbero poco dopo costretto la ragazza ad un rapporto sessuale. Per i giudici, tuttavia, la sua deposizione in aula non ha retto. Lo stesso rapporto sessuale «che inizialmente non sapeva nemmeno dire se avesse avuto», fu illustrato attraverso «dei flash in cui compariva un giovane che non corrispondeva a nessuno dei due presenti in auto». In un’integrazione di querela di cinque giorni dopo, la giovane raccontò anche della violenza. Spiegò di essersi svegliata con lividi e senza slip (disse di averli trovati sulle scarpe «ma deve averli indossati nuovamente» visto che furono consegnati poi al Ris per le indagini).
Inoltre, «non ricordava di aver opposto resistenza», descrivendo una persona sopra di lei, alla quale teneva i polsi e ricordando solo di essersi lamentata

Sulla presenza di una traccia salivare compatibile con uno dei imputati, i giudici non escludono che sia il primo che la ragazza, avevano potuto bere da una stessa bottiglia d’acqua. Così per i lividi: «Dal racconto delle amiche la 21enne ebbe un atteggiamento sopra le righe in discoteca, era anche caduta». Le ecchimosi possono essere dovute a ciò o ad un’altra caduta, magari nel parcheggio, dato che «era alterata, malferma sulle gambe, in un luogo piuttosto buio». La deposizione della 21enne risulta «scarsamente attendibile a causa dell’alterazione alcolica autoindotta che ha compromesso il ricordo». Gli imputati fecero scendere la giovane in un posto indicato dalle amiche, dopo una telefonata fatta con il cellulare che uno dei due prestò alla 21enne.

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Pur non escludendo un rapporto senza «penetrazione o atti sessuali, non è dimostrabile che i due abbiano approfittato delle condizioni di inferiorità della vittima, perché entrambi versavano in condizioni analoghe».
 

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