Il Pastificio Garofalo, core partner del progetto Terra Next, il programma di accelerazione per startup e Pmi innovative operanti nel settore della Bioeconomia, ha aperto le porte alle 8 startup selezionate tra le 126 candidature. Le candidature sono arrivate da tutto il mondo per partecipare al programma e beneficiare di un investimento iniziale pre-seed da 93.750 euro ciascuna.
Frutto dell’iniziativa di Cdp Venture Capital, Terra Next fa parte della Rete Nazionale Acceleratori Cdp, un network presente su tutto il territorio con l’obiettivo di aiutare la crescita di startup a maggiore potenziale, e vede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory che gestisce operativamente il programma.
Il Pastificio Garofalo sempre attento ai processi di sostenibilità e sensibile verso l’innovazione e il territorio, ha scelto di supportare il progetto Terra Next con l’obiettivo di contribuire in termini di know-how, asset e network per lo sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali in un’area strategica, ovvero la Campania, regione in cui ha sede. La collaborazione con le startup, inoltre, è fonte di nuove idee e scambi di competenze che possono arricchire le strategie aziendali. «Siamo contenti di aver aderito a Terra Next e di contribuire al suo programma di accelerazione di relationship tra grandi aziende e startup – ha sottolineato Massimo Menna, amministratore delegato del Pastificio Garofalo -. Abbiamo scelto, infatti, di offrire il nostro contributo a un progetto molto ambizioso che mira a progettare il futuro della regione su standard qualitativi elevati e innovativi. Un programma che ci consente di sostenere lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, e di sottolineare il potenziale innovativo della nostra regione, la Campania, a conferma del forte legame che Garofalo ha con il territorio.
Oggi per noi l’incontro con le startup ha un’importante significato quello di entrare in contatto con realtà innovative da cui trarre ispirazione. Siamo convinti che le imprese non debbano essere solo dei luoghi di produzione, ma avere anche un ruolo di scambio di conoscenze, in cui i diversi attori possano essere fruitori e generatori di innovazione».