Alfonso Signorini, dalla carriera come insegnante al successo del Grande Fratello: chi è il giornalista e conduttore ospite a Verissimo

Sabato 2 Dicembre 2023, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 12:47 | 2 Minuti di Lettura

La vita privata

Dichiaratamente omosessuale, Signorini è sin dal 2004 il compagno del politico ed imprenditore Paolo Galimberti. In una recente intervista al Corriere della sera, il conduttore ha raccontato di aver dato il suo primo bacio vero a 23 anni. Ma mai nessun cotta tra i banchi di scuola: «Ero un bambino vecchio, i maschi mi prendevano in giro perché non mi piacevano il pallone e le biglie, preferivo giocare a campana». Ma quel bacio dato a quella ragazza più grande di lui lo segnò: «Presi una scuffia per la zia di un allievo, più grande di me, aveva 31 anni. Eravamo terrorizzati che scoprissero la tresca. Dovevamo sposarci a Sant’Ambrogio. Un giorno, davanti a un passaggio a livello, l’ho baciata. E ho scoperto l’attrazione fisica, quella vera». Ma le nozze alla fine saltarono: «Vendeva condizionatori, mi tradì con un rappresentante egiziano. Mandammo indietro i regali, tra cui un corredo della Rinascente». Una delusione fortissima per Alfonso Signorini: «Non volevo più saperne dell’amore. Dentro di me lo sentivo che i miei veri interessi erano altrove, ma i condizionamenti esterni erano troppo forti. Reprimevo». Ma al cuor non si comanda e così s'innamorò di nuovo: «Quando avevo ormai deciso di chiudere per sempre quella porta, su un pullman per Moena incontrai Laura, ragazza stupenda, romana, diretta al mio stesso albergo. Fu amore. E con lei ho passato sette anni da dio. Ero innamorato pazzo». Ma finì anche con lei. Ancora per colpa di un tradimento. Questa volta con il maestro di tennis: «Ci ho sofferto, ero preso anima e corpo. E forse anche per ripicca — cornificato due volte su due — ho fatto il salto della quaglia, tra mille turbamenti. Avevo trent’anni e passa, non ero mai stato con un uomo, pur convivendo con certi pensieri. Mi sono detto: “Se sono stato un fallimento come fidanzato è perché non ho voluto ascoltare quella voce dentro di me”».

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