BOLLETTE TAGLIATE
Nel trimestre che si è appena concluso, la tariffa era di 41 centesimi. Una riduzione di prezzo “extra-large” insomma, ottenuta nonostante il governo abbia deciso di reinserire nelle bollette i cosiddetti oneri di sistema, una serie di costi come gli incentivi alle rinnovabili, che erano stati sterilizzati per provare a contenere i costi per le famiglie durante la parte più acuta della crisi energetica. Il rientro degli oneri aumenta il costo a chilowattora di 3 centesimi, così come aumentano anche i costi di commercializzazione riconosciuti dall’Arera. A consentire il maxi-taglio delle bollette, dunque, è stato il crollo del costo della materia prima (sostanzialmente il gas) usata per produrre l’energia elettrica. Il calo dei costi di approvvigionamento è stato del 72 per cento rispetto al primo trimestre di quest’anno.
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