Militari riservisti fuori dall'Esercito, l'altra "guerra": scatta il ricorso al Tar contro il licenziamento. Missioni Onu e "strade sicure", ecco chi sono

di Michele Galvani
Venerdì 12 Gennaio 2024, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 11:20 | 1 Minuto di Lettura

L'accusa

Ancora: «La conseguente condanna dell’Amministrazione al pagamento delle differenze retributive rispetto alla corrispondente figura – per equivalenza delle funzioni svolte - dei graduati in servizio permanente effettivo, per ogni anni di servizio effettivo svolto nella qualità di “ riservista” dall’inizio del servizio sino all’attualità ed in permanenza, con corrispondente rivalutazione monetaria e scatti economici di anzianità in relazione ai diritti riconosciuti dalla clausola n.4 comma 1 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo parziale di cui alla direttiva n.97/81 CE, nonché della clausola n. 4 co. 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato di cui alla direttiva n.1199/70/CE". Infine «si chiede il riconoscimento dei corrispondenti diritti di natura assistenziale e previdenziale». L'accusa è la «violazione del divieto di reiterazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato». In sostanza, uomini e donne in divisa, in questi anni hanno costruito famiglia, acceso mutui, mantenuto i figli potendo contare su un lavoro continuo. Oggi non è più così e temono il peggio: hanno paura.

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