Scuola, elezioni organi collegiali, i presidi: «Con il Covid astensione altissima», ma il Miur non prevede il voto elettronico

Scuola, elezioni organi collegiali, i presidi: «Con il Covid astensione altissima», ma il Miur non prevede il voto elettronico
di Camilla Mozzetti
Domenica 4 Ottobre 2020, 19:14
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Dopo la parentesi delle scuole trasformate in seggi elettorali per il Referendum molti istituti sono chiamati ora nuovamente al voto. E stavolta per eleggere i membri degli organi collegiali, vale a dire i rappresentanti dei tanti consigli di classe e di istituto.

Ma i dirigenti scolastici lanciano l'allarme perché «Con l'emergenza Covid-19 e l'assenza di norme che permettano l'elezione on-line il voto deve tenersi necessariamente a scuola e va organizzato con il rischio di avere una bassissima partecipazione», spiega il numero uno dell'Associazione nazionale presidi Mario Rusconi. Cosa succede? Anche quest'anno nonostante la pandemia è stato confermata la disposizione di tenere le elezioni in presenza «quando sarebbero stato opportune per garantire la più ampia partecipazione - prosegue Rusconi - e la formazione dei vari consigli delle votazioni on-line anche perché tenendo conto delle scuole e del numero di genitori che dovranno accedervi c'è tutta una macchina da organizzare anche sul fronte dei controlli per evitare gli assembramenti e delle seguenti sanificazioni dei locali» che si presume - essendo il voto interno alle scuole - sarà a carico dei singoli istituti.

Non tutti però sono chiamati alle "elezioni", i consigli si rinnovano ogni tre anni ma comunque nella Capitale sono più di cento le realtà tra istituti comprensivi e licei chiamati all'appuntamento. I rappresentanti da eleggere non sono pochi «alle superiori per il consiglio di ogni classe vanno eletti due genitori e due studenti mentre alle elementari e medie 4 genitori per ogni classe», fa di conto Rusconi mentre per i consigli di istituto «nelle scuole di I grado - prosegue il numero uno dell'Anp - i rappresentanti sono 8 e tutti genitori mentre nei licei 4 genitori e 4 studenti». Se per quest'ultimi il problema non si pone - i ragazzi possono sfruttare le ore di lezione in presenza per eleggere i rappresentanti - per i genitori è necessario che questi si rechino a scuola.

Il conto è abbastanza elevato perché solo gli istituti comprensivi romani contano in media mille studenti: ci saranno dunque mille genitori chiamati ad esprimersi in "presenza". «Il rischio che elezioni possano avere un livello di astensione molto elevata è dietro l'angolo con l'effetto di indebolire ulteriormente uno strumento necessario per gli equilibri scolastici» conclude il numero uno dei presidi. 

Le elezioni non solo a Roma ma a livello nazionale dovranno tenersi entro il 31 ottobre. Il ministero dell'Istruzione con una circolare inviata il 2 ottobre ha ricordato scadenze ed obblighi ribadendo però che il voto deve tenersi in presenza. A fissare la data per ogni Regione sarà il direttore dell'ufficio scolastico regionale che dovrà coincidere con un giorno festivo dalle 8 alle 12 e in quello successivo (lunedì) dalle 8 alle 13.30 non oltre il termine di domenica 29 e lunedì 30 ottobre. 

Moltissime scuole hanno avanzato la richiesta di permettere le votazioni da remoto, a distanza, avvalendosi di strumenti come quelli usati ad esempio per la didattica a distanza oppure di rinviare il voto oltre la scadenza di fine ottobre ma per quest'anno la strada è impraticabile. «Le elezioni degli organi collegiali delle scuole non sono rinviabili - ha fatto sapere il Miur in una nota - Sono infatti un obbligo previsto dalle norme e sono necessarie per garantire organi pienamente legittimi e in grado di produrre deliberazioni altrettanto legittime. Sono inoltre fondamentali per la vita democratica delle scuole e per la partecipazione attiva delle famiglie, delle studentesse e degli studenti».

«Ferma restando la possibilità dello svolgimento con modalità a distanza delle assemblee, con riferimento alla possibilità di votazioni elettroniche, il Ministero, nel rispetto dei principi che dispongono la libertà e la segretezza del voto, precisa che si tratta senz'altro di una prospettiva su cui lavorare, che impone però una previa compiuta riflessione sulla valutazione e sulla implementazione di tutte le forme di semplificazione ed efficientamento delle procedure ordinarie delle Istituzioni scolastiche». Insomma, per quest'anno voto in presenza, sempre che gli "elettori" si presentino.

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