Napoli Racing show, intervista a Valerio D'Angelo: «Spazio all'intelligenza artificiale»

«Abbiamo sedi anche a Roma, Milano, Padova e in Brasile, ma il cuore e la proprietà della Fiven sono napoletani»

Valerio D'Angelo
Valerio D'Angelo
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 10 Aprile 2024, 12:00
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«Napoli ha le carte in regola per diventare una capitale dell'intelligenza artificiale. Le competenze sono alte. Il problema però sta nel fatto che tutta l'Europa deve adeguarsi a Usa e Cina, che corrono in questo settore. L'Ue ha investito 7 miliardi, la Cina circa 80 e gli Usa 130. Il Vecchio Continente non deve solo preoccuparsi di normare le questioni che riguardano l'Ia, ma deve produrre investimenti. Lo vediamo anche nel mondo delle auto elettriche: l'Asia ha investito di più ed è più avanti nella diffusione e nella democratizzazione dei veicoli, che sono alla portata della classe media, non come da noi». L'analisi è di Valerio D'Angelo, 40 anni, amministratore delegato della Fiven, azienda leader nelle Ia made in Italy. D'Angelo sarà tra i relatori del convegno di sabato alle 18 al Tennis Club organizzato dalla Napoli Racing Show con la partecipazione di Tangenziale di Napoli. Il parterre sarà importante, con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, Fabio Cattaneo (ad di Enel), Floberto Tommasi (ad di Autostrade), Luigi Corradi (ad di Trenitalia), Gianfranco Nicoletti, rettore dell'Università Vanvitelli, il deputato Francesco Borrelli, il sindaco Manfredi, il presidente del Tennis Club Riccardo Villari e l'organizzatore della Napoli Racing Show Enzo Rivellini e l'ingegnere Carmine Esposito. A moderare il convegno, intitolato “Come governare l'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie”, sarà il direttore de Il Mattino Francesco de Core. 

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In cosa è specializzata la sua azienda?
«Ci occupiamo di trasformazione digitale e Ia, dal service design fino al testing. L'Ia è diventata un must: supportiamo le aziende per applicarla al meglio. Abbiamo sviluppato una piattaforma, MyAiP, in grado di sostenere ad esempio portali conversazionali tramite chat-bot. Si tratta di sistemi che rispondono h24 ai clienti delle aziende, in tutte le lingue. Questo permette alle società di essere più vicine ai clienti. In sostanza, le risorse prima dedicate ai call center o al telefono per assistenza, ora vengono utilizzate per questioni di maggior valore, come vendite o aspetti motivazionali. Abbiamo anche una funzione che screma i curriculum, in tre secondi, dando uno score e un punteggio».

Quanto risparmia sui costi un'azienda che si affida all'Ia?
«La risposta a questa domanda è complessa, ma il ritorno sull'investimento è garantito e arriva in tempi rapidissimi. Su un singolo processo, come l'help-desk, si arriva a risparmiare fino al 60% delle spese aziendali».

Napoli è avanti nello sviluppo delle Ia?
«Abbiamo sedi anche a Roma, Milano, Padova e in Brasile, ma il cuore e la proprietà della Fiven sono napoletani. La nostra sede fisica è al centro direzionale. Siamo arrivati presto nel settore, nel 2000. Napoli ha grandi potenzialità nell'Ia, grazie anche al contributo delle università, dalla Apple Academy alla Federico II, la Vanvitelli. La creatività napoletana consente di adattarsi facilmente alle nuove tecnologie. Le discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) sono il presente della società».

Quali sono le prossime sfide?
«Ne parleremo al convegno, e le presenze al panel saranno di primo piano: è un evento importante per la nostra città. L'Ia fa parte del mondo che già ci circonda. Su tutto, bisogna adeguarsi in maniera più rapida possibile ai cambiamenti portati dall'Ia. Con il calo demografico in atto, le intelligenze artificiali saranno fondamentali per aumentare la qualità del lavoro e della vita degli esseri umani». 

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