Alessandro D'Alatri morto, il saluto commosso di Maurizio de Giovanni e Alessandro Gassmann

È scomparso a 68 anni il regista de «I bastardi di Pizzofalcone» e «Il commissario Ricciardi»

Alessandro D'Alatri sul set dei I bastardi di Pizzofalcone
Alessandro D'Alatri sul set dei I bastardi di Pizzofalcone
di Titta Fiore
Giovedì 4 Maggio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 5 Maggio, 07:06
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Per dire della sua passione per il cinema gli piaceva citare una frase di Pasolini: «Anche nel peggior film ci sono tracce di vita». E Alessandro D'Alatri, scomparso ieri a 68 anni nella sua casa romana per una malattia, è stato un prolifico autore e un consumatore bulimico di quelle tracce. Di cinema ne aveva visto e fatto tanto, in tutte le forme e di tutti i generi: da attore, da sceneggiatore, pubblicitario, documentarista, regista di lungometraggi e poi di due serie fortunatissime che gli avevano fatto scoprire Napoli e i suoi artisti: «I bastardi di Pizzofalcone» e «Il commissario Ricciardi».

Professionista generoso e impeccabile, raffinato artigiano dell'arte di raccontare per immagini, sperimentatore ironico e colto, aveva cominciato giovanissimo come attore, debuttando in «Il ragazzo dagli occhi chiari» nel 69 e poi con una particina nel film di De Sica «Il giardino dei Finzi Contini».

Dagli anni Ottanta l'exploit come pubblicitario, regista di più di cento spot premiati in tutto il mondo: portano la sua firma il memorabile «Anto' fa caldo» con Luisa Ranieri, «Una telefonata allunga la vita» con Massimo Lopez e la popolare campagna della Rai del 2008 per il canone di abbonamento dove personaggi storici di peso, da Dante Alighieri a Galileo Galilei, da Napoleone a Robespierre e Marx, guardando i programmi tv modificano i loro comportamenti e le loro decisioni, mentre nel 2000 si aggiudica il Leone d'argento al festival della pubblicità di Cannes per lo spot della posta prioritaria. 

Nel 91 il debutto sul grande schermo con «Americano rosso», che gli fa vincere il David di Donatello e il Ciak d'oro, tre anni dopo va alla Quinzaine di Cannes con «Senza pelle», un film che gira il mondo, protagonista un giovane Kim Rossi Stuart che diventa il suo attore feticcio e torna con lui sul set anche nel successivo «I giardini dell'Eden», nei panni di Gesù, in concorso alla Mostra di Venezia. Scopritore di talenti, fa esordire davanti alla macchina da presa Fabio Volo in «Casomai» e Paolo Bonolis in «Commediasexi». Con Volo farà il bis, dirigendolo in «La febbre», un affresco della vita di provincia, poi verranno «Sul mare», racconto di formazione sentimentale da un romanzo di anna Pavignano e l'ultimo, «The Startup» del 2017, fulminea intuizione dei tempi che viviamo, poi gli apprezzati videoclip con Renato Zero, i Negramaro, Laura Pausini, Elisa.

Per la tv realizza uno speciale su Sergio Citti e un documentario sulla prostituzione infantile in Thailandia, «Il prezzo dell'innocenza». Ma il grande successo popolare arriva con le serie tratte dai libri di Maurizio de Giovanni: la seconda stagione de «I bastardi di Pizzofalcone» e la prima de «Il commissario Ricciardi», dove ricostruisce con raffinata eleganza le atmosfere e le scenografie degli anni Trenta che aveva già studiato e frequentato per «Americano rosso». Con Napoli e la sua cultura è un «coup de foudre» e dirige in teatro anche un altro testo di de Giovanni, «Mettici la mano», incentrato sui personaggi di Maione e Bambinella. «Perdo un amico» dice ora commosso lo scrittore, «è una notizia atroce e un fulmine a ciel sereno, perché Alessandro aveva tenuto riservata la malattia. Era un uomo di una sensibilità, intelligenza, attenzione, gentilezza rare, faceva migliori i personaggi che gli affidavi. Con lui Napoli perde un cittadino, perché era diventato a tutti gli effetti un napoletano, una persona in grado di mettere in scena la città conservandole il ruolo di protagonista che merita». 

La notizia della morte di D'Alatri ha colto di sorpresa il mondo dello spettacolo e sono tanti gli omaggi che si susseguono sui social. Con Laura Pausini, Giovanni Veronesi, Carolina Crescentini, tra i primi a ricordarlo i suoi protagonisti. Alessandro Gassmann, l'ispettore Lojacono dei «Bastardi» e «Il professore» di un'altra serie di successo del regista per Raiuno scrive: «È partito per un altro viaggio il mio amico regista, sceneggiatore, ma sopratutto essere umano, dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura». Massimiliano Gallo, il commissario Palma della serie ambientata a Pizzofalcone: «Ti avevo chiamato per sapere come stavi, tu positivo e coraggioso, come sempre. Mi mancherai». E Lino Guanciale, scelto per incarnare Il tormentato commissario Ricciardi: «Una notizia che ci lascia tristi tristi e senza parole». 

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