Mario Venuti: «Il mio samba reggae un ponte tra Napoli e Bahia»

«È successo tutto per caso. Volevo fare un samba reggae, Cercavo il testo e mi è venuto quell'incipit semplice e spontaneo»

Mario Venuti & friends
Mario Venuti & friends
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Domenica 21 Maggio 2023, 10:59 - Ultimo agg. 22 Maggio, 07:21
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Che Mario Venuti parlasse, e cantasse, bene in napoletano lo sapevano in pochi, gli amici con cui ogni tanto si lasciava andare intonando i classici del suo mito Pino Daniele: merito anche della mamma, di Castellammare di Stabia, e delle estati spese all'ombra del Vesuvio. Ora, però, il dato è di pubblico dominio, visto che il cinquantanovenne cantautore catanese ne fa garbato sfoggio nel bel singolo appena uscito, «Napoli-Bahia».

«Dint''a sta canzone ce sta o mare... tutte ste criature miezz''a via», canti sulla rotta di un samba reggae che a tratti profuma anche di tammurriata, Mario.
«È successo tutto per caso.

Volevo fare un samba reggae, genere poco o mai frequentato in Italia, e nato a Salvador de Bahia prima di essere esportato a Rio. Cercavo il testo e mi è venuto quell'incipit semplice e spontaneo: Salvador de Bahia mi ricorda molto Napoli, stesso vivere la musica, poi credere ai miracoli. Con Kaballà, coautore del pezzo, ci siamo subito accorti che poteva essere la strada giusta e... il resto è venuto spontaneamente».

«Samba e San Gennaro, tarantella dei tropici. Sopra quelle vecchie case soffia il vento dell'America e da queste rive non è poi così lontana l'Africa. Nero a metà, pizza e Orixas, tutto un eterno presente da vivere»: il video è stato girato anche nelle strade di Napoli.
«Il pezzo è stato registrato in città, a due passi da piazza Dante, perché ho voluto completare il mio ponte tra due culture, due suoni, due città del Sud del mondo con dei contributi speciali, per una volta non volevo presentarmi da solo, ma con una sorta di collettivo».

Vediamoli uno alla volta. Per prima cosa entra la voce di Fabiana Martone, che peraltro il grande pubblico partenopeo ancora deve imparare a conoscere bene.
«Io l'ho scoperta con i Nu Genea, bella scoperta, usano il napoletano in chiave internazionale, al primo ascolto sembra inglese poi ti accorgi che così non è».

«Qui si manca, non si muore, si rimane in mezzo ai vicoli. Siamo bravi a fare festa ma non mancano i pericoli» intona lei.
«E io le rispondo: "Cocco e mandolino, Maradona e Pelè in una magica armonia". Davvero parliamo di due città simili per il loro rapporto viscerale con la musica, per la passione per il calcio e per una religiosità popolare».

E qui entra Lucariello.
«Dei rapper partenopei era quello con cui potevo meglio interfacciarmi, anche per una questione di età».

Ecco il suo flow verace: «Chiste è Napule, o fra, e ca' pare e sta a Bahia. Cca' l'aria t'agita e nun vuo' maje parti'. Occhi niri t'arrubbano l'anema e non sai perchè, nuje credimmo a San Gennaro come fosse candomblè. O munaciello a Santa Chiara ca sona a campana».
«Poi c'è Neney Santos, mio storico percussionista a completare la rotta Napoli-Bahia con il suo sound e la sua lingua».

Tra Pino Daniele e Jorge Amado il viaggio è completo, Mario.
«Bel viaggio, peccato solo non essere andati davvero a Bahia, magari nei ricchi anni Novanta me lo avrebbero permesso per girare il videoclip. Allora si facevano in pellicola, arrivavano a costare l'equivalente di 20.000 euro. Ma oggi con quella cifra ci registri un album intero. Però mi sono goduto Napoli, mai in così grande spolvero come oggi. E non parlo solo della musica, campo in cui ha dettato legge sin dall'epoca dell'opera buffa. Nè solo del meritatissimo terzo scudetto. Penso al turismo, alla città indicata come una delle mete imperdibili da tutte le più grandi riviste internazionali. I problemi non sono risolti, ma la narrazione è cambiata, come per la mia Sicilia, e i turisti sono tornati in massa. Non si tratta di negare l'esistenza di camorra e mafia, anzi bisogna continuare a denunciarle e combatterle, ma l'equazione Napoli-Gomorra, Sicilia-Piovra è ingenerosa».

«Napoli-Bahia» anticipa un album?
«Sì, è pronto, manca solo la masterizzazione. Vorrei farlo uscire dopo l'estate, preceduto da un altro singolo». 

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