Noemi ad Agerola sul Sentiero degli Dei: «Con Chopin al piano mostro l'altra Noemi»

«Mi sono concessa alcuni giorni in barca, a contatto con il mare e la natura»

Noemi
Noemi
di Enzo Gentile
Giovedì 3 Agosto 2023, 12:00
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«Per quest'anno la mia estate sarà abbastanza divisa, tra lavoro e riposo, con un'agenda di impegni, di scrittura, ma anche l'attenzione e il desiderio di ricaricare le pile in vista della prossima stagione. Adesso mi sono concessa alcuni giorni in barca, una modalità di vacanza che amo molto, a contatto con il mare e la natura: abbiamo viaggiato nel Tirreno, facendo scalo anche ad Amalfi, un incanto».

Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, Roma, 1982, è attesa stasera nel parco della colonia montana di Agerola, inizio alle 21, ingresso libero fino a esaurimento posti nell'ambito di «Sui sentieri degli dei»: non si tratterà di un vero e proprio concerto, ma di un appuntamento tra parole e musica, come spiega l'artista.

«Non ci sarà il gruppo, ad accompagnarmi, ma sarò da sola al microfono, io e il pianoforte.

Una serata particolare, di quelle che amo di più, in piena libertà, per spaziare nel repertorio, non solo il mio. Prevedo infatti di cantare alcuni miei brani, di concedermi qualche incursione nella grande storia dei cantautori italiani, ma anche nel soul e nel rhythm and blues, il genere che più mi diverte e mi gratifica. Ma ci saranno altre sorprese, perché tra una conversazione e un po' di musica, vedo anche la possibilità di suonare qualche pagina classica, come uno stralcio del Chiaro di luna di Debussy: sono le mie radici e mi piacerebbe condividerle con il pubblico, magari per spiazzarlo piacevolmente».

Che rapporto ha con la canzone d'autore italiana?
«Ho voluto studiare, informarmi, ascoltare, prendere consapevolezza dei grandi tesori che hanno preceduto la mia generazione e su cui molti di noi hanno fondato l'esperienza di questo mestiere e la ricchezza di una riflessione da condividere con la gente. Mi interessano i testi, le storie che ci stanno dietro, il modo in cui le canzoni sono nate per diventare patrimonio comune. Nella serata conto di aiutare questi temi ad affiorare».

Una grande varietà, che forse non tutti si attendono da lei.
«Esattamente. Io mi sono avvicinata alla musica fin da bambina, ben prima di aver iniziato a cantare. Ascoltai la colonna sonora di “Lezioni di piano” e ne parlai con mio padre, a sua volta molto sensibile alla musica: per seguire e nutrire questa mia passione, mi comprò un pianoforte e così iniziarono le mie esercitazioni, le mie esplorazioni a tutto campo. Così si è formato il mio gusto, che sempre ho cercato di conservare e di approfondire».

Nel frattempo lei è diventata protagonista della scena pop, con l'esordio a «X factor», la partecipazione a sette edizioni Sanremo...
«Ammetto di avere avuto moltissimo da questo mestiere: come avrei potuto immaginare la soddisfazione e il regalo di una canzone scritta per me da Vasco Rossi e di tanti altri incontri ad esempio con Gaetano Curreri, Federico Zampaglione, Fabrizio Moro, solo per citare alcuni amici. Sì, mi sento molto fortunata e adesso sono partita di slancio per portare a termine i materiali necessari al prossimo disco: ho trovato una bella sintonia con alcuni dei migliori autori della nuova scuola romana, sono arrivati pezzi in cui ho messo anche la mia mano per poter cantare poi brani che siano a mia misura. Dovremmo essere pronti per andare in studio entro la fine dell'anno, in tempo per uscire nel 2024. Una candidatura indiretta al prossimo Sanremo? La concorrenza sarà spietata, ci vuole qualcosa di super per convincere Amadeus: mai dire mai, comunque».

Intanto il suo curriculum si è arricchito di un'ulteriore prestigiosa occasione, con l'inserimento di «Sono solo parole» nella colonna sonora dell'ultimo film di Nanni Moretti, «Il sol dell'avvenire»: com'è successo?
«Una cosa magnifica. Nanni che è una persona straordinaria, oltre che uno dei miei registri preferiti, mi ha cercata per avvertirmi della sua scelta e per indicarmi il punto del montaggio che aveva individuato per l'utilizzo della mia canzone. Poi quando ho visto il film intero ho apprezzato ancora di più, per i riferimenti, il messaggio, il contesto. Davvero una bellissima situazione, anche perché tutte le scelte delle musiche di Nanni sono di altissimo livello, a partire da Franco Battiato, Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco. E poi ho gioito in cuor mio anche da esperta, oltre che da appassionata: io sono laureata in critica cinematografica e televisiva, ed essere associata a Nanni Moretti è un privilegio, un onore anche sotto quel profilo». 

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