Red Bull 64 bars live a Scampia: Napoli capitale dell'hip hop italiano

Geolier e Luchè padroni di casa, ovazione per Marracash

Geolier sul palco di Scampia
Geolier sul palco di Scampia
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Domenica 8 Ottobre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 19:04
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Poi il flow percorre Scampia, rimbalza sulle Vele, cancella le ultime chiacchiere sul dissing tra Luche' e Salmo, qui del forfait di quest'ultimo si sono fatti tutti una ragione in fretta. Anche perché dopo le voci giovani del pomeriggio, tutto inizia come si era chiuso, sempre qui, in piazza Ciro Esposito, l'anno scorso, il primo «Red Bull 64 bars live», con il genius loci, terza media e terzo album, ricorda lui, che qui è sempre Emanuele Palumbo, classe 2000, autore dell'unico inno mai regalato a questa «wasted land»: «P'Secondigliano», naturalmente. E come iniziare se non con le 64 barre di «Campioni in Italia»?

Sette giorni fa, dal palco trionfale del «Marrageddon» ad Agnano il «king del rap» lo ha incoronato come «il giovane re», ma lui minimizza, svicola, si imbarazza: «Ma quale sovrano, principe e principino, qui la musica ha avuto ben altri numero uno, io sono un muccusiello». Pensa a Pino Daniele il ragazzo cresciuto con «Il coraggio dei bambini», conscio che «stanotte stiamo restituendo qualcosa di quello che abbiamo preso.

Magari un sogno, l'unica cosa che può salvare i miei coetanei, in questo come in altri quartieri che si dicono difficili. Prima che il mio rap esplodesse stavo per partire per la Germania e prendere un diploma da saldatore, poi... il mio sogno è diventato realtà. Altrimenti, anche se non fai scelte malamente che puoi fare? Io lavoravo in una fabbrichetta, i miei genitori lavorano duro e sodo, ma un ragazzo se non ha sogni da inseguire, se passa tutta la giornata senza avere niente da fare...». 

Lucido Geolier, una giovane vita in gabbia, in queste gabbie, tanto da scegliersi un nome d'arte che in francese vuol dire «secondino». Ed ora chiave per aprirle queste gabbie: sta cercando casa a Posillipo («ma il quartiere non si tradisce») ed è pronto a discutere con Amadeus del prossimo Sanremo: «In napoletano, se è il caso, altrimenti che ci vado a fare?». Ma, soprattutto, «le gabbie vanno aperte a questi guaglioni che sono cardilli in caiola. Devono spalancare le ali, non tarpiamogliele».

Eccola la scommessa del ritorno di «Red Bull», in una cornice che dj Miles chiama «iconica» e «lirica», ma corre il rischio di diventare mera scenografia gomorroide se non si comprende la portata della sfida di Scampia: la chiarisce Noyz Narcos, veterano del pianeta hip hop, che di periferie ne ha viste e attraversate: «Se in uno scantinato vuoto spunta uno studiolo di registrazione, se un pischello invece di andare avanti e indietro su un motorino senza una meta guarda noi e gli viene in mente che può farlo anche lui, beh... quella è una vittoria più importante di qualsiasi classifica». Il gioco delle 64 barre dal vivo sta nel flusso assassino del rap game, riportato alle origini, e nei duetti che accendono la notte: Geolier e Lazza («Chiagne»), Rose Villain e Geolier («Fantasmi», Noyz Narcos e Luche' («Casa mia»), a sorpresa c'è anche Anna, che divide il microfono con Lazza («Fashion»). Luche' le sue 64 battute le ha registrate l'altro ieri e le propone dal vivo ancor prima che siano uscite in rete. La faida con Salmo che ha parlato persino di minacce di morte se la vuole lasciare alle spalle, le sue rime sono intossicate, spavalde, minacciose, ma nessun riferimento: «Potevamo uscircene più elegantemente, evitare di incrociarci nel backstage e poi magari fare la pace, o no, al prossimo incontro. Ma capisco anche la sua situazione, non si sentiva a suo agio».

L'ex Co'Sang ed il giovane principe stanno lavorando a un album insieme, «manca poco e sarà finito, no sappiamo ancora quando sarà finito, ma... sarà una bomba». Una bomba, anzi un boato pacifico, accoglie il king Marracash sul palco, maxi, tecnologico, che si spegne solo per illuminare tutto intorno, per far volare, per una notte almeno, Scampia sulle sue Vele. Lazza, Noyz Narcos e Rose Villain fanno il loro dovere tra visual di sogno, ma qui il cuore batte per sua maestà Marra (in video supportato da Tha Sup), il signore che verrà Geolier e l'ex Co'Sang, che quando torna «Int'o rione» è sempre festa grande. 

Video

Come l'anno scorso, tenera è la notte quando Secondigliano regna, quando Scampia regna, e non è una storia di Gomorra, ma la sfida della città che vuole diventare, che sta diventando, la capitale del rap nazionale, «nuovo mainstream, nuovo pop, contaminato, intergenerazionale», spiegano tutti. «Beh lo scudetto lo abbiamo vinto, i turisti ci sono e qualcuno fatica di meno a riempiere il piatto, non sarà il paradiso, ma io, Luche' e i nostri fratelli dobbiamo tutto a Napoli. È arrivato il momento di restituire quello che possiamo: più sogni per tutti, anche a Scampia», sinterizza il «moccioso» Geolier. Fossero tutti come lui i nostri «muccusielli». E che bello quel finale tutti insieme sul palco, altro che dissing: «64 bars di paura». Poi un video mostra Geolier da bambino che canta «Int'o rione». E poi divide con Luche' «'O vero», che da quel classico riparte. Ci rivediamo qui l'anno prossimo? A Red Bull l'ardua (?) risposta. 

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