Rose Villain: «Mio padre? E' un famoso imprenditore, ma non ho avuto successo grazie a lui»

Rose Villain: «Mio padre? E' un famoso imprenditore, ma non ho avuto successo grazie a lui»
di Luca Uccello
Sabato 9 Marzo 2024, 10:08 - Ultimo agg. 17:00
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I fan di Rose Villain le hanno ritrovato la sua moto, la sua passione. Una moto rubata. «Hanno setacciato Milano come in una puntata di Csi!». Ora potrà continuare a spostarsi per la città con lei. «Dall'età di quattordici anni mi sposto solo su due ruote». A La Repubblica Rose parla dell'uscita del suo secondo album “Radio Sakura”. Un disco dedicato alle donne: «Mi hanno insegnato che la resilienza e la fragilità sono una forza». In copertina Rose con una spada da Samurai: «Svelo la mia intimità e le mie debolezze ma sono anche pronta a difendermi».

La musica un'amore partito da lontano proprio con la moto: «Ho iniziato ballando, il mio strumento era il corpo.

Poi ho frequentato il conservatorio di musica contemporanea a Los Angeles, specializzazione in canto. Lì ho imparato a suonare un po’ tutto. Ma suono tutto male, eh! Sul disco lascio fare ai pro». E in California è nata anche la sua prima band punk, The Villains.

Ora si scrive «testi e melodie. Per la produzione ho sempre collaborato. E quello con le idee più simili alle mie l’ho anche sposato».  A La Repubblica parla anche del suo successo. Risponde a due "chiacchiere da bar". La prima: “Rose Villain ha successo perché è bella”. «Che cazzata gigantesca. Sa quante ce ne sono più belle di me che non hanno successo? E poi guardi che sono un maschiaccio, ai live si va con jeans e felpone». 

Il padre

La seconda riguarda la famiglia, il papà imprenditore, è Franco Luini, CEO e fondatore del brand Tucano, una delle aziende più importanti e riconosciute nel settore del fashion e della moda in generale, che le ha permesso di esaudire ogni suo desiderio: «L’assurdità è che quando una donna ha successo bisogna sempre andare a trovare l’uomo che glielo ha fatto ottenere. Mio padre è un imprenditore, sì, ha inventato le copertine per le moto, ottimo, grande papà. Mi ha aiutata a studiare all’estero, verissimo e non senza sacrifici. Lo ringrazierò sempre perché ha creduto in me. Ma non è lui che scrive le mie canzoni». 

Parla del film della Cortellesi e dei manganelli di Pisa: «Quelle immagini mi hanno spezzato il cuore. Ma come siamo messi? Chiedi pace e ti spaccano la faccia? Che schifo. Ora vorrei vedere genitori e ragazzi manifestare insieme».

La serie Netflix

Intanto è diventata una giudice per “La nuova scena”, talent Netflix dedicato all’hip hop. Una bella scommess:«Con Geolier e Fibra non volevamo spezzare cuori. Certo è un gioco, ci sono i voti, ma io ho voluto dare soprattutto consigli». Quest'estate Rose aprirà i concerti italiani dei Coldplay. «Voglio vederli nel backstage a cantare le mie canzoni! No, seriamente: mettere un piede all’estero con la mia musica è il sogno più grande che ho». Il suo primo concerto è stato invece a Milano. Nessuno stadio, nessun club. Ma la scuola di canto. «Ero afona davanti a 400 persone. Dovevo fare Gli uomini non cambiano di Mia Martini. Ci riuscii solo grazie all’adrenalina»

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