Gomorra prima di Gomorra: Sky annuncia il prequel sulla vita di don Pietro Savastano

Torna anche «Romanzo criminale»

Pierfrancesco Favino con la moglie Anna Ferzetti durante l'evento di Sky
Pierfrancesco Favino con la moglie Anna Ferzetti durante l'evento di Sky
di Diego Del Pozzo
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 07:23
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«Gomorra» e «Romanzo criminale», le due popolarissime produzioni Sky Original che tra il 2008 e il 2021 hanno riscritto le regole della serialità audiovisiva italiana, avranno i loro prequel: due nuovi racconti televisivi a episodi di genere crime ambientati nel passato dei rispettivi mondi narrativi, per svelarne le origini e approfondirne mitologia e lati oscuri. L'annuncio è stato dato ieri a Roma dai vertici di Sky Studios e Cattleya, Nils Hartmann e Riccardo Tozzi, nel corso dell'evento celebrativo dei vent'anni di Sky in Italia. Con i due produttori, per svelare i primi dettagli di progetti molto attesi dagli appassionati, c'erano anche gli sceneggiatori Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, già nella writing room della serie sulla camorra ispirata dal bestseller di Roberto Saviano; e lo scrittore Giancarlo De Cataldo, autore del romanzo fonte del film di Michele Placido e poi della serie tv sulla banda della Magliana.

I due spin-off sono già in preproduzione e avranno in comune un approccio da «origin story». «Siamo in fase di scrittura per entrambi i progetti», anticipa Hartmann, che aggiunge: «Andremo a espandere i mondi di queste due storie amatissime, tornando alle nostre origini più identificative ma con un occhio rivolto al futuro». In particolare, la nuova serie del «Gomorra universe» ecosistema narrativo transmediale fin dal 2019 grazie al film «L'Immortale» di e con Marco D'Amore racconterà l'ascesa criminale di don Pietro Savastano, l'iconico personaggio interpretato da Fortunato Cerlino nelle prime stagioni dello show originale, da quando era soltanto un ragazzo di strada fino alla sanguinosa presa di potere che lo porta a diventare il più temuto e spietato boss della camorra partenopea.

La sceneggiatrice Ravagli spiega: «Per noi il focus, l'anno di partenza, è il 1977, all'epoca del contrabbando. Lavorando a Gomorra abbiamo spesso seguito l'evolversi della realtà, ma fin dall'inizio abbiamo studiato ciò che era successo prima, per capire perché la camorra fosse così radicata sul territorio e come avesse trasformato Scampia nel più grande supermercato europeo della droga negli anni Novanta. Con la nuova serie abbiamo l'occasione di dare corpo e forma a questo materiale». Da parte sua, Fasoli aggiunge: «Quando Riccardo e Nils ci hanno detto che si poteva realizzare una nuova stagione di Gomorra tornando indietro nel tempo è stato fantastico, perché nella serie originale avevamo conosciuto i personaggi, per esempio Pietro e la moglie Imma, già adulti e fatti in un certo modo. Tornare indietro per noi vuol dire domandarsi come siano diventati così, con la possibilità di narrare le loro cadute, ferite e opportunità mancate».

Prodotta da Sky e Cattleya con Fandango e Beta Film e trasmessa da Sky Atlantic tra il 2014 e il 2021 per cinque stagioni e 58 episodi, «Gomorra La serie» è diventata negli anni un fenomeno internazionale, riuscendo a imporre l'Italia nel settore della serialità di qualità dominato dalle produzioni angloamericane (venduta in oltre 190 nazioni, è stata inserita dal «New York Times» al quinto posto tra le serie tv non statunitensi più influenti degli anni Dieci). Il suo successo ha trasformato in star i protagonisti Cerlino, D'Amore, Salvatore Esposito, Cristiana Dell'Anna, Maria Pia Calzone, Ivana Lotito, Cristina Donadio; e ha aperto le porte di Hollywood come regista a Stefano Sollima, supervisore artistico delle prime due stagioni.

In un certo senso, il potente impatto di «Gomorra» sull'immaginario collettivo, dovuto anche alla capacità di creare cortocircuiti di senso tra le sue narrazioni di finzione e gli spunti della cronaca, è certificato pure dalle polemiche che l'hanno coinvolta periodicamente a Napoli in occasione di cruenti episodi di delinquenza giovanile, anche recenti, seguiti da dibattiti mediatici sulle presunte influenze negative sui giovani più a rischio, esposti a pericoli ben più concreti dovuti al contesto ambientale e al disimpegno delle istituzioni.

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La «origin story» di «Romanzo criminale La serie», invece, si concentrerà sugli anni precedenti l'ascesa della banda della Magliana, in una Roma nella quale anticipa De Cataldo «vi sarà una penetrazione del mondo basso nel mondo alto e viceversa, ancora più che nel film e nella serie originale». Riccardo Tozzi di Cattleya chiosa: «Queste due serie hanno rivoluzionato il racconto per immagini italiano, televisivo ma anche cinematografico. Ormai, fanno parte del canone internazionale della nuova serialità e tornare alle loro origini significa esplorare nuove possibilità di racconto, sempre tra epica e realismo, con sguardo e stile contemporanei e la stessa voglia di innovare». 

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