Marco Columbro si confessa: «Dopo la malattia sono vivo per tutti, tranne che per la tv...»

Marco Columbro
Marco Columbro
Lunedì 11 Maggio 2015, 15:15 - Ultimo agg. 15:28
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MILANO – “Per la televisione sono morto. E avrei potuto esserlo sul serio, in effetti. Invece sono vivo e vegeto. Per tutti. Tranne che per la tv”. A parlare Marco Columbro, da poco tornato in teatro con Gaia De Laurentiis con "Alla stessa ora il prossimo anno". Il conduttore finì in coma per una emorragia cerebrale: “Nel 2001 – ha raccontato in un’intervista a “Il giornale” - ero al top della mia carriera quando all'improvviso fui colpito da un'emorragia cerebrale. In realtà si trattò un colpo di fortuna: proprio grazie a quell'emorragia, infatti, scoprirono che nel mio cervello covava qualcosa di ben più grave. Un aneurisma. Come dinamite pronta a esplodere. Me ne liberarono e mi salvarono la vita".

La tv non l’ha più voluto: “Da quel momento però ha smesso di lavorare in televisione: "Pur essendomi perfettamente ripreso, da quel momento sul mio lavoro calò il buio totale. La malattia non aveva lasciato alcuno strascico. Ma l'anno di assenza dalla ribalta televisiva fu sufficiente a farmi ritenere televisivamente defunto”.



Silenzio anche da parte dei colleghi, tranne che per Lorella Cuccarini: “Nessuno più m'ha cercato. Mi hanno dimenticato totalmente. Di punto in bianco ero semplicemente sparito. E sono spariti pure loro. (Lorella Cuccarini) è stata una delle poche dell'ambiente a starmi sempre vicina. Una vera amica: sono tuttora molto legato a lei".