Jayden Archer, morto in un tragico incidente il campione di motocross: stava provando un salto

Durante i Nitro World Games di Brisbane, nel novembre 2022, è stato il primo pilota a eseguire un triplo salto mortale all'indietro in una competizione

Jayden Archer, morto in un tragico incidente il campione di motocross: stava provando salto pericolosissimo
Jayden Archer, morto in un tragico incidente il campione di motocross: stava provando salto pericolosissimo
Venerdì 23 Febbraio 2024, 14:06 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 11:40
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Tragico incidente nel mondo del motocross: è morto Jayden Archer, star australiana del freestyle su due ruote. Il decesso sarebbe avvenuto mercoledì 21 febbraio in seguito a uno schianto mentre tentava uno dei salti più pericolosi al mondo. Non era la prima volta: Archer è stato il primo pilota di motocross a eseguire un triplo salto mortale all'indietro nel corso di una competizione. Da quello che si apprende, il 27enne stava provando l'acrobazia in allenamento a Melbourne, la sua città natale.

Chi era Jayden Archer

Jayden Archer (27 anni), soprannominato Jayo, è stato uno dei più famosi piloti di motocross australiani. Durante i Nitro World Games di Brisbane, nel novembre 2022, è stato il primo pilota a eseguire un triplo salto mortale all'indietro in una competizione, dopo la quale ha chiesto alla fidanzata di sposarlo.

Nel 2011, all'età di 15 anni, si è assicurato un accordo di sponsorizzazione con Powersports Kawasaki per essere stato il più giovane motociclista ad eseguire un salto mortale all'indietro di oltre 20 metri. 

La morte

Non ci sono ancora molti dettagli riguardo il decesso del motociclista. Pare stesse provando un salto molto difficile in allenamento, probabilemte il triplo che già aveva fatto oppure addirittura un quadruplo. La notizia è stata ufficializzata da Nitro Circus, famoso reality a tema motocross, in una nota ufficiale: «La famiglia Nitro Circus è in lutto per la perdita di Jayo Archer. Jayo era l'emblema della passione, del duro lavoro e della determinazione. Ha spinto ciò che era possibile fare su una moto da cross a livelli mai visti prima. Un'influenza positiva per coloro che lo circondavano. E soprattutto, un grande essere umano e un amico per tutti noi».

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