La prima volta della figlia d'arte Tizzano:
«Un sogno vestire la maglia azzurra»

Rosanna Tizzano
Rosanna Tizzano
di Diego Scarpitti
Giovedì 19 Dicembre 2019, 20:15 - Ultimo agg. 20:18
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«Con Giada abbiamo già giocato un anno insieme a Benevento, siamo state compagne di squadra». Rosanna Tizzano ritroverà in azzurro la stella della Nazionale e punta di diamante delle Harlequins Ladies, Franco. Saranno due le napoletane ad animare il primo raduno della Nazionale femminile del 2020. Tra le 28 convocate dal commissario tecnico Andrea Di Giandomenico, anche la sannita Lucia Cammarano (Rugby Belve Neroverdi). A Parma si programma, dal 3 al 6 gennaio, la preparazione in vista dell’imminente avvio del Sei Nazioni.

Novità assoluta nella lista delle atlete selezionate. Ci sarà l’esordiente Rosanna Tizzano, pilone dell’Amatori Napoli Rugby, classe 1994, figlia d’arte del due volte campione di canottaggio alle Olimpiadi di Seoul’88 e Atlanta’96, Davide Tizzano, nonché direttore del Centro di Preparazione Olimpica di Formia.

«Sono grata della possibilità che mi è stata concessa. Mi è stata data una grandissima opportunità», ammette Rosy, come la chiamano tutti. «Spero di divertirmi nella città ducale, conoscere nuove persone e da napoletana scaramantica non vado oltre. Vediamo cosa succede». Una predestinata. «Nasco in una famiglia di sportivi, mia mamma Roberta ha praticato canottaggio, vela, sci nautico, papà noto alle cronache, due medaglie d’oro ai Giochi olimpici e due volte campione del mondo in due diverse discipline: canottaggio e vela», ammette orgogliosa la ragazza laureata in Scienze delle comunicazioni e con un master conseguito alla Luiss in Management sportivo.
 
 

Socievole e solare, trascorre il suo tempo in famiglia e con amici, praticando naturalmente rugby. «Ho iniziato tardi a 19 anni. Mi sono avvicinata al mondo della palla ovale con una mia collega, Mariangela Bernardo, e insieme ad altre pioniere, decidemmo di fondare la prima squadra di rugby seniores femminile a Napoli», racconta il pilone destro, perno della mischia per possanza e prestanza fisica. «Prima però dieci anni di canottaggio al Circolo Savoia, che reputo la mia prima casa sportiva, e poi al Posillipo. Con le insegne rossoverdi ho gareggiato ai campionati italiani e poi ai mondiali costal rowing. Detengo qualche titolo italiano nel quattro di coppia, doppio e singolo», rivendica fiera Rosanna.

Differenze e similitudini. «Il rugby mi ricorda per certi versi il canottaggio. Remi all’indietro per andare verso la linea del traguardo. Sul rettangolo verde avanziamo, cercando di passare la palla indietro. Sono due realtà filosoficamente vicine ma diverse. Mi diverto tantissimo con il rugby. Riesco ad avere i miei spazi. E’ il mio mondo».  Dimensione trovata grazie anche ai preziosi consigli dei tecnici e del suo ragazzo, Agostino Notariello, pilone dell’Amatori Napoli, che milita in serie A, team rivelazione della regular season. «Sono alla ricerca di una strada tutta mia e inseguo di affermarmi nella carriera sportiva sul modello di papà Davide».

Intesa perfezionata con le compagne di squadra, gruppo affiatato e compatto. Inizi con il rugby seven poi quello a XV. «Ho allenato i bambini dell’Amatori Napoli under 10 e 12 per qualche anno. La realtà rugbistica fa parte di me. La giornata è costruita in funzione dell’allenamento». A Bagnoli un’oasi felice, molto più di un semplice villaggio. «Si è sviluppato un movimento femminile ampio dall’under 18, 14 e ragazzine dell’under 6. Noi seniores siamo viste e considerate di esempio, un modello di come vorrebbero diventare da grandi le adolescenti, che, come Nadia ad esempio, ambiscono a giocare insieme a noi», racconta Rosanna, sensibile ai progetti sociali contro la lotta delle donne ai tumori («Sirene di Ulisse»).

«Le giornate sono condite dalla palla ovale. Rugby attività propedeutica alla formazione aziendale. Rugby gioco di squadra poi riportato in una dinamica aziendale conferma la validità dei suoi valori e delle sue strategie vincenti». Anche la sorella Vittoria coinvolta nel progetto Amatori.

«Sono soddisfatta della convocazione al raduno della Nazionale. Desidero vestire la maglia azzurra in una gara ufficiale, una carta da giocare per il mio futuro, così da realizzare il mio sogno più grande». Nella mente e negli occhi i vari raduni delle Nazionali a Piediluco. «Vorrei fare proprio questo da grande nel mio sport. Mi piacerebbe rappresentare in maniera ufficiale non solo il Paese ma anche tutte le ragazze che giocano a rugby, in particolar modo quando piove, nevica, viene diramato l’allerta meteo ma hanno sempre la borsa pronta vicino la porta di casa e dirette al campo», conclude Rosanna.

Da padre, campione e dirigente le considerazioni di Davide Tizzano, che ha dato lustro a Napoli e all’Italia nel mondo. «Emozionante e bello davvero. Tradizione di famiglia che si tramanda e si perpetua. In Nazionale non ho mai saltato una convocazione». Premesse e auspici all’ombra del Vesuvio.
 
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