Anche le glorie della boxe campana nel Museo del Pugilato presso il centro Federale di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Una vetrina del pugilato italiano voluta dal presidente onorario della F.P.I. Franco Falcinelli che raccoglie la storia dei pugili italiani che hanno dato lustro al movimento. «Un pannello celebra il brindisi tra il maestro Geppino Silvestri e Agostino Cossia Cossia il primo pugile napoletano alle olimpiadi di Melbourne – spiega il presidente della federboxe Campania Rosario Africano – poi ci sono i pezzi cosiddetti pregiati, come ad esempio i guantoni con cui Angelo Musone disputò la semifinale alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Uno spazio importante per la boxe campana a dimostrazione della grandi imprese del pugilato della nostra regione». ù
Naturalmente non poteva mancare uno spazio dedicato a Patrizio Oliva con le sue conquiste dell’oro olimpico e del titolo mondiale. Ma anche i guantoni con cui Agostino Cardamone conquisto la cintura mondiale dei pesi medi. Una gigantografia celebra l’impresa di Tommaso Russo, pugile casertano, he divenne il primo campione mondiale dilettanti italiano. Non manca uno spazio dedicato ad Elio Cotena con la sua divisa che indossava alla conquista della cintura europea contro il francese Michel Lefevbre. «Quella al museo del pugilato è una visita che consiglio a tutti gli appassionati della Noble Art – aggiunge il maestro Enzo Brillantino responsabile dei tecnici della Campania - La storia recente con Irma Testa e Clemente Russo si intreccia con le gesta epiche dei vari Ciro De Leva, Antonio Picardi, Alfredo Raininger, Pietro Aurino. L’altro campione mondiale Antonio Perugino e per non dimenticare anche lo sfortunato Salvatore Todiso scomparso prematuramente dopo l’argento olimpico».