«Si conferma l’impossibilità di procedere con il recupero dell’incontro Posillipo-Telimar Palermo». Non c’è più tempo (né finestre disponibili) e la Fin motiva così la necessità di garantire la conclusione della stagione sportiva in corso. A causa del prolungarsi dell’emergenza sanitaria la decisione resasi «necessaria» da parte della Federnuoto. Che però sabato 8 maggio (si veda il sito federale) aveva annunciato la sospensione dell'ultimo turno del preliminay round scudetto di serie A1 («Sospesa Posillipo-Telimar»). Dove per «sospensione» s’intende (o bisognerebbe intendere) «interruzione, cessazione temporanea di un’attività o di una situazione» (voce Treccani).
In realtà la sesta giornata del girone E non è mai stata disputata, di conseguenza non poteva essere sospesa ex ante, semmai annullata definitivamente (pasticcio linguistico e non solo). Non si giocherà (non si recupererà) il derby delle Due Sicilie alla Scandone e dunque la Pallanuoto Trieste (in virtù dei 3 punti in classifica, uno in più rispetto ai rossoverdi) contenderà il quinto posto all’Ortigia nella finalina playoff, utile a staccare il pass per partecipare alla prossima edizione dell’Euro Cup.
Per il Posillipo il danno e la beffa. «Ci siamo rimasti male», spiega il capitano Paride Saccoia, interpretando l’idem sentire della squadra e della società. «Non ci aspettavamo un epilogo del genere, in quanto siamo abituati a giocarci gli obiettivi fino in fondo.
Imprevisto penalizzante a dir poco. «Speriamo vada meglio il prossimo anno. La dobbiamo prendere per forza con filosofia. Non abbiamo potuto giocarci sportivamente le nostre carte fino alla fine. Questo fa male e dispiace non prendere parte alla rassegna continentale soprattutto per i nostri giovani: sarebbe stato importante per la loro crescita», osserva il classe 1989. «Ci riproveremo, sperando di non vivere situazioni del genere, che sono anche difficili da commentare e spiegare a chi non mastica pallanuoto», conclude Saccoia.