Roma, lo show sul green slitta al 2023

Roma, lo show sul green slitta al 2023
di Mario Nicoliello
Giovedì 9 Luglio 2020, 07:30
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Il coronavirus scatena l’effetto domino sui green della Ryder Cup. La pandemia sposta più in là di dodici mesi l’edizione prevista a settembre nel Wisconsin, al Whistling Straits di Kohler, e così per mantenere la cadenza biennale anche le prossime sfide tra Europa e Stati Uniti slitteranno di un anno. Roma, appuntamento in calendario inizialmente nel 2022, dovrà pertanto rivedere i suoi piani: la competizione per eccellenza del mondo golfistico sbarcherà al Marco Simone Golf & Country Club non più dal 30 settembre al 2 ottobre del 2022), bensì nel 2023, anche se le date di svolgoimento sono da confermare. Gli organizzatori italiani avranno quindi 365 giorni in più per allestire la rassegna, che tornerà a disputarsi negli anni dispari, come era stato fino al 1999. Poi, dopo la tragedia delle Torri Gemelle, l’edizione del 2001 fu posticipata al 2002 e da lì si è proseguito negli anni pari. 
SITUAZIONE SANITARIA
A pesare sul rinvio al 2021 è stata la situazione sanitaria negli Stati Uniti. «Le autorità pubbliche del Wisconsin non potevano fornirci garanzie sulla possibilità di organizzare responsabilmente a settembre un evento con migliaia di spettatori. Alla luce di queste incertezze, abbiamo deciso di ricalendarizzare la gara all’anno prossimo», ha spiegato Seth Waugh, amministratore delegato della Pga America, precisando che l’ipotesi di un evento a porte chiuse «non è mai stata percorribile, poiché la presenza del pubblico caratterizza in maniera unica e inimitabile la Ryder Cup». 
Meglio aspettare un anno, quindi, auspicando che nell’autunno del 2021 il mondo sia tornato alla normalità. Poi nel 2023 appuntamento sull’erba di Guidonia Montecelio, dove i lavori stanno procedendo nei tempi previsti. «Il fatto che la 44esima Ryder Cup si svolgerà nel 2023 anziché nel 2022 – ha osservato Guy Kinnings, direttore della Ryder Cup Europa – darà all’Italia più tempo per preparare il grande match a squadre di golf, un’occasione eccezionale per Roma».
REAZIONI POSITIVE
Sul fronte italiano le reazioni sono state positive. «Prendiamo atto e condividiamo la decisione. Per noi non cambia nulla, perché eravamo pronti a rispettare tutte le tempistiche», ha affermato il presidente della Federgolf, Franco Chimenti, per il quale l’evento «contribuirà ad accrescere il prestigio dello sport italiano» e rappresenterà «un’opportunità di sviluppo del turismo e rilancio dell’occupazione, specialmente dopo la pandemia che sta generando una crisi economica con pochi precedenti». 
Dal canto suo, il direttore generale del progetto romano della Ryder Cup, Gian Paolo Montali, pur non nascondendo un pizzico di dispiacere per lo slittamento della manifestazione («In questi quattro anni abbiamo lavorato duramente e con grande rigore, affinché tutto fosse pronto per allestire una Ryder iconica nel 2022») si è detto contento del maggior tempo ora concesso per rendere più unico l’evento («I lavori sul percorso e gli aspetti relativi alla viabilità e alle infrastrutture stanno proseguendo in linea con i tempi prefissati») e assolutamente d’accordo con la scelta di escludere una competizione senza pubblico: Infine Lavinia Biagiotti Cigna, presidente del Marco Simone Golf & Country Club, ha elogiato il senso di responsabilità che ha determinato lo spostamento di un anno della manifestazione, «lo stesso che ci ha guidati durante il lockdown a portare avanti i lavori in sicurezza e senza nessuna interruzione».
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