Sei Nazioni 2022, Alessandro Fusco
è il primo napoletano a prendervi parte

Alessandro Fusco
Alessandro Fusco
di Diego Scarpitti
Mercoledì 19 Gennaio 2022, 22:32
3 Minuti di Lettura

Futuro azzurro. La linea dell’orizzonte si dilata. Il traguardo raggiunto vuole essere punto di partenza. Nella lista dei 33 atleti convocati per il Sei Nazioni 2022 figura il nome di Alessandro Fusco, il primo napoletano a disputare la prestigiosa rassegna. Da Tolone a Parigi, la Francia ritorna nel destino del mediano di mischia.

«Polso sinistro rotto il 17 dicembre 2021 per un placcaggio e stop di un mese, ma  ho ripreso ad allenarmi», spiega il figlio d’arte. «Prenderò parte al raduno della Nazionale maggiore domenica 23 gennaio a Verona. Spero di poter esordire allo Stade de France», auspica fiducioso il classe 1999. Una data da non perdere: 6 febbraio (ore 16), diretta Sky Sport. «E’ importante esserci, poter dimostrare di meritare un posto in squadra, e scendere in campo», dichiara Fusco junior.

 

«I transalpini si presentano da favoriti alla vittoria finale ma credo fermamente nel giovane gruppo azzurro: siamo cresciuti insieme e abbiamo impostato la barra per conseguire i nostri obiettivi», argomenta deciso il player partenopeo. A guidare il nuovo corso della Giovane Italia (senza alcun riferimento all’associazione fondata da Giuseppe Mazzini a Marsiglia) il commissario tecnico neozelandese Kieran Crowley. «E’ un allenatore che mette a proprio agio. Sa come e quando accendere il fuoco, scherzare e smorzare le tensioni, compattare il gruppo. Mi sono trovato subito bene con lui e il suo staff, composto da Andrea Moretti e Marius Goosen», asserisce Alessandro.

Stile e sorriso tipici di uno scugnizzo napoletano. Intelligenza al servizio del collettivo. «Quel sogno che appariva tanto lontano si è finalmente materializzato». Manovre di avvicinamento. «L’avvocato Fusco ha già preso i biglietti. Mia sorella Federica, invece, sarà sicuramente allo stadio Olimpico (proprio come contro gli All Blacks), in occasione della sfida contro l’Inghilterra (13 febbraio)», racconta divertito il prodotto dell’Amatori Napoli, affacciatosi al rugby internazionale con le Zebre e la Nazionale maggiore da un anno e mezzo. «E’ il sogno di chiunque disputare il Sei Nazioni, è davvero una grande emozione, l’aspirazione massima di chi gioca a rugby in Europa», sottolinea l’agente della Polizia di Stato.

A novembre 2021 il debutto alle Autumn Nations Series. «Che ricordo con immenso piacere. Il top per un napoletano esordire contro l’Argentina, non poteva accadere di meglio», rammenta orgoglioso. Sale il livello, aumentano le ambizioni. «Il Guinness Six Nations è decisamente più emozionante rispetto alla convocazione del test match, banco di prova comunque importante. Si spalanca il sogno di quel bambino cresciuto con la palla ovale», riferisce fiero l’atleta delle Fiamme Oro. Sei Nazioni under 20 manifestazione già disputata due volte. Memorabile e bellissima la fuga coronata con la meta a Bari.

«Indossare nuovamente la maglia azzurra della Nazionale riaccende una emozione indescrivibile. Ricordo molto bene quel fantastico episodio. Papà Lorenzo era naturalmente allo stadio a vedere la gara. Una bellissima partita davanti a tantissimi spettatori. E sentire lo stadio infuocarsi quando sei diretto a meta, dava l’impressione che il campo fosse quello di Holly e Benji: interminabile». Una raffigurazione perfetta, culminata nell’esplosione di gioia al 79’contro gli scozzesi.

E poi due edizioni della Coppa del Mondo di categoria. «Una in Francia e una in Argentina: sono due paesi che ritornano sempre nel mio bagaglio di viaggio», scherza il numero 9, nato e cresciuto all’ombra del Vesuvio. Nel mirino Diritto privato e Diritto internazionale. Prima, però, i galletti. «Sono fortunato, non avverto la pressione della vigilia. Bisogna entrare in campo con il sorriso», suggerisce lo studente di Giurisprudenza. Esserci sempre. «Se siamo lì, vuol dire che sappiamo cosa fare a prescindere dagli avversari di turno. Caricarsi di ulteriori tensioni non serve ed è inutile», conclude Alessandro Fusco.

Il mediano si è infilato nella mischia.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA