Imma Cerasuolo, la rivincita da Ponticelli ad Atene

Esattamente vent'anni fa il successo alle Paralimpiadi 2004

Imma Cerasuolo con i quattro fiorettisti
Imma Cerasuolo con i quattro fiorettisti
di Diego Scarpitti
Lunedì 4 Marzo 2024, 18:22 - Ultimo agg. 19:30
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Da Ponticelli ad Atene. Andata e ritorno. Con una rivincita del suo quartiere. E la foto scattata con i quattro azzurri il giorno prima della finale è stata profetica ed ha portato davvero bene. Questione di tempismo e scaramanzia. Come il suo concittadino Biagio Borrelli, capitano della Canottieri Napoli (stessi colori, quelli giallorossi), non poteva mancare Imma Cerasuolo agli Europei 2024. Ha assistito all’atto conclusivo con suo marito Bruno.

Match perfetto contro la Francia (alla presenza del console generale Lise Moutoumalaya), terminato 45-36, che ha fatto risuonare l’Inno di Mameli per l’ottava volta in altrettanti giorni al PalaVesuvio.

Il trionfo della squadra di fioretto maschile under 20, composta da Matteo Iacomoni, Mattia De Cristofaro, Federico Greganti e Gregorio Isolani, ha chiuso nel migliore dei modi i Campionati Europei Cadetti e Giovani, manifestazione fortemente voluta da Sandro Cuomo, oro ad Atlanta 1996 e Hall of Fame, con numeri da record: 1066 atleti, oltre 4 mila presenze, 5 scuole coinvolte (Istituto Superiore Francesco Morano di Caivano, Istituto Tecnico Francesco Saverio Nitti di Fuorigrotta, Istituto Statale Vittorio Veneto di Secondigliano, Istituto Archimede di Ponticelli e Isis Europa di Casalnuovo), 200 volontari e 400 studenti presenti (si è aggiunto anche l’Istituto Comprensivo Statale Nicola Romeo di Casavatore), 80 ore di diretta streaming. Ancora più confortevoli i dati dei pernottamenti che hanno superato le 25mila unità, generando un introito di 100 mila euro in favore di Palazzo San Giacomo per la tassa di soggiorno. Cifre positive per il territorio e che fanno ben sperare in vista del 2026, anno in cui Napoli sarà capitale europea dello sport

Anniversario: 20 anni da Atene. «Fantastico ritrovare il quartiere di Ponticelli invaso da atleti di tutta Europa. Una vera rivincita. Proprio come quando ho vinto la medaglia d’oro alle Paralimpiadi. Vedere il PalaVesuvio ben allestito mi ha ricordato per certi versi il villaggio olimpico. Mi fa sperare in un futuro migliore. C’è possibilità di recupero e di ripartenza», dice soddisfatta Imma Cerasuolo, campionessa di nuoto paralimpico. «Mai accontentarsi nella vita.

L’esibizione della scherma per i non vedenti è stata una bella prova. Bisogna aprire le porte alla disabilità, ma il percorso è ancora lungo», avverte.

Sogno e rinascita. «Bisogna sempre avere una meta da raggiungere», prosegue il Collare d’Oro al merito sportivo e Commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana. «Ponticelli, periferia est di Napoli, location ormai segnata dal cinema per film di malavita, sale di nuovo sul podio dello sport, delle regole, del bello», riferisce orgogliosa la classe 1980, intervenuta ai Campionati Europei di scherma. «Gli atleti urlavano in pedana per aggiudicarsi il titolo, che hanno raggiunto con sacrifici e dedizione. E poi i tanti alunni che si sono impegnati come volontari, grazie all'organizzazione, collaborando come addetti al bar, occupandosi di accoglienza e assistenza agli schermidori: magnifico».

 

«Napoli con questa iniziativa ha testato una parte di Napoli capitale», riferisce Cerasuolo, docente dell'Isis Archimede per l'indirizzo tecnico grafico. «Una chiara dimostrazione che lo sport e la scuola possono essere (e lo sono nei fatti) veicolo di possibilità», prosegue il presidente dell'Associazione nazionale atleti olimpici e azzurri d'Italia (Anaoai), sezione di Napoli. «Intendo realizzare e portare avanti un protocollo di intesa tra scuola e sport, con gli alunni protagonisti in ogni manifestazione, al fianco dello sport. Perché dietro ogni atleta, ci sono molteplici figure professionali e desidero aprire le porte al futuro delle possibilità», argomenta convinta Cerasuolo.

«I miei alunni si portano a casa l'esperienza lavorativa, ma ancor più la grinta dell'atleta. Oggi i ragazzi hanno bisogno di speranza, futuro e possibilità. I cellulari e la tv ormai li hanno allontanati dalla realtà. E questa occasione è stata una luce, grazie alla felice intuizione di Sandro Cuomo e della Confederazione europea di scherma, presieduta da Giorgio Scarso. E allora viva lo sport», conclude Imma Cerasuolo (nelle foto di Augusto Bizzi).

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