Super Gallo show: il mancino
si prende la scena contro la Canottieri

Canottieri con Malagò
Canottieri con Malagò
di Diego Scarpitti
Sabato 14 Aprile 2018, 09:20
4 Minuti di Lettura
Anticipo di lusso alla Scandone. Pomeriggio clorato per la 21esima giornata di serie A1. Esigenze internazionali impongono che Canottieri Napoli-Bpm Sport Management si disputi di venerdì. «E’ sempre difficile giocare con i giallorossi. Sono amici e alcuni anche fratelli. Tappa obbligata, affrontata nel modo corretto. Abbiamo portato a casa il risultato» dichiara l’ex centroboa del Molosiglio Fabio Baraldi. Il passato non si cancella. Ricordi indelebili e sempre vivi. Mastodontico il colosso di Carpi, che all’occorenza potrebbe servire a Campagna. «Sandro ha Bodegas e Aicardi: non penso abbia bisogno di me. E’ più che coperto a quanto pare». In scioltezza la formazione di Baldineti, che raccoglie la quinta vittoria consecutiva e può dedicarsi all’impegno europeo di mercoledì. «Un motivo d’orgoglio la prima finale continentale per la Bpm. Ci teniamo tanto a vincere il trofeo. Vorrebbe dire per noi aver compiuto un’impresa». Escono ridimensionati i ragazzi di Paolo Zizza dal confronto con i mastini, incassando un pesante 7-13. Dalla visita del numero del CONI al circolo, per intitolare il salone dei trofei al past president Carlo De Gaudio, alla debacle a Fuorigrotta. «Non siamo tranquilli e questa partita lo dimostra chiaramente. Non siamo la squadra dello scorso anno. Il caos societario sta influendo negativamente sulle prestazioni del team. Non siamo uniti e si vede. Chi ne capisce di pallanuoto, sa che per la qualità dei giocatori in rosa, non ci stiamo esprimendo neanche al 10%. Questo è un problema che deve essere risolto in fretta» avverte Alessandro Velotto (nella foto di Giacomo Di Laurenzio - Newsfotosud) con toni pacati ma decisi, interpretando l’idem sentire del roster napoletano. «Spero che la dirigenza, che ha ottenuto la fiducia dei soci, riesca il prima possibile a sciogliere il nodo per il bene di tutti. Ci sono altre partite e dobbiamo andare avanti» dichiara il Golden Boy, che riprende l’intervento di Giovanni Malagò. «Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione». L’assenza di armonia si riflette sulle prestazioni agonistiche. Respira aria di derby Valentino Gallo, storico capitano del Posillipo, trascinatore indiscusso con il poker rifilato ai cugini di un tempo e la Sport Management vola e consolida il secondo posto in classifica. «Test importante che abbiamo superato in maniera netta. Sono contento della prova e del risultato» ammette lo statuario attaccante classe 1985, che incardina il match a favore degli ospiti tra il primo e secondo quarto. Indispensabile al Settebello un talento del genere. «La Nazionale mi manca. Non vedo l’ora di rientrare, presumibilmente per l’amichevole Italia–Ortigia. Aspetto con ansia questa riconvocazione». Messo alle spalle il morbillo con le debilitanti conseguenze. Appare in salute il naposiracusano. «Sto bene. Spero di essere agli Europei di luglio. Voglio esprimermi ai consueti livelli, guadagnare il posto in azzurro e riconfermarmi alla Bpm». Idee chiare e progetti ambiziosi. Con un occhio particolare al «suo» Posillipo. «Facciamo corna e scongiuri per la salvezza. Sulla carta i posillipini hanno qualcosa in più rispetto ad altri. L’orgoglio rossoverde esce nei momenti difficili e riemergerà nei miei ex compagni». Nel 2015 Gallo alzò al cielo di Napoli l’Euro Cup, unico trofeo che mancava nella ricca bacheca di Mergellina. «Diverso solo lo scenario. Spero di ripetermi mercoledì a Busto Arsizio. Finale bella tosta contro il Ferencvaros, una delle tre compagini più forti d’Europa: non un avversario semplice. Incrociamo le dita”. Mancini merce rara e di pregevole fattura. Gallo ritorna alla Scandone e timbra quattro gol. Nel confrontro tra calottine numero 8 (e mancini) Eduardo Campopiano risponde con una cinquina. «Conosco Valentino. Un top player di navigata esperienza, uno dei miei idoli da piccolo: mi ispiro a lui. Piano piano sto crescendo e cerco di emularlo». E di seguire le orme dell’illustre predecessore. Bomber di classe, il giovane nato nel 1997 dimostra di essere sempre utile alla causa canottierina. «Cinque gol per salvare la faccia, a fronte di un match negativo. Stiamo attraversando un momento delicato e di poca serenità a livello societario. La riconferma del presidente ci ha scosso un po’». Guarda lontano Campopiano. «Continuo per la mia strada, inseguendo i sogni nel cassetto e mi sforzo nel dare il giusto apporto alla squadra nei momenti critici». Recapitando inequivocabili messaggi al Commissario tecnico. «Sono pronto in qualsiasi momento per la convocazione. Chissà, magari un giorno arriverà la chiamata tanto desiderata”. Nel mentre il Belpaese clorato tifa per Baraldi e Gallo.   
© RIPRODUZIONE RISERVATA