I campioni dello sport si raccontano
ai giovani dell'Università Suor Orsola

Christian Parlati ed Emanuele Liuzzi
Christian Parlati ed Emanuele Liuzzi
di Diego Scarpitti
Domenica 25 Settembre 2022, 21:27
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Striscione a cinque cerchi con il logo del Coni. Magliette della Polizia di Stato e un confronto con una platea universitaria che per sua stessa ammissione non pratica sport. I campioni delle Fiamme Oro si raccontano ai ragazzi dell’Università Suor Orsola Benincasa, trasferendo storie, successi, emozioni e percorsi di vita. Una interazione interessante e al contempo un momento di condivisione e partecipazione, per ribadire l’utilità e l’importanza dello sport, inteso come valido ed efficace strumento di contrasto e prevenzione al disagio giovanile, nonché metodo di formazione personale.  

«Napoli come back! Torniamo a vivere insieme» è l’iniziativa ideata da Fabio Curcio, medico esperto di prevenzione e cura delle dipendenze, con Paola Villani, direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Unisob, e l’Alsob, ovvero l’associazione laureati per valorizzare e promuovere la cultura e il benessere di una socialità sana, in collaborazione con il Comune di Napoli e supportata da Bcc Napoli, Virgin Active, dall'Ordine degli Psicologi della Regione Campania, il Rotary e il Rotaract.

Sandro Cuomo si sofferma sull’impegno profuso con gli atleti diversamente abili, accolti gratuitamente all’istituto Domenico Martuscelli, lavorando su un processo di integrazione globale a partire dal 2004. E l’Hall of Fame, oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e titolare della cattedra di Didattica degli sport di squadra, cattura l’attenzione dei presenti. «Con la scherma in carrozzina l’attività dei paralimpici è cresciuta, creando una vera integrazione tra normodotati e diversamente abili senza pregiudizi né preconcetti. Lo sport deve comunicare la forza del suo messaggio», dichiara l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana di spada.

«Chi pensa al benessere dei ragazzi?», domanda Roberto Ferrarese, psicologo clinico dello sport, insignito tre volte della medaglia d’oro al valore atletico, occupandosi di vela e team building. «Praticare sport aumenta le endorfine», prosegue. «Il benessere porta buone prestazioni, il pensiero positivo invita alla creatività e al sorriso». Sotto accusa i social che «veicolano modelli irraggiungibili» e «amplificano pensieri disturbanti». Proposte anche delle strategie concrete: «motivazione, movimento, metodo di studio», sottolinea Ferrarese, che consiglia di praticare sport all’aria aperta.

Gennaro Esposito, presidente Commissione Sport del Comune di Napoli, introduce un ragionamento a più voci. «Lo sport è una politica sociale». Non manca l’intervento di Emanuela Ferrante, assessore allo sport e alle pari opportunità. «Sport strumento per ricondurre tutti noi ad una vita normale. In questo anno di attività amministrativa ho potuto constatare le difficoltà dello sport nella nostra città, praticato ed insegnato da professionisti del settore», afferma l’esponente pentastellata della Giunta Manfredi. «La pandemia ci ha costretti ad uno stop forzato e proprio in questi momenti ci siamo resi conto del valore dello sport, rappresentando una salvezza psichica e fisica per ciascuno di noi. Napoli è investita dall’emergenza educativa. Credo si possa e si debba ripartire dallo sport, perché trasferisce immediatamente ai ragazzi i valori di vita e dell’educazione», argomenta l’assessore Ferrante, che dedica un pensiero affettuoso a Mia Filippone, con la quale aveva avviato una ricognizione delle palestre cittadine. «Nella scuola si deve innestare una cultura dello sport». Approvano tale visione il maestro Giuseppe Marmo (Kodokan Napoli), Carlo Cantales, consigliere nazionale Fidal, e Sergio Avallone, consigliere nazionale Fick. Necessario veicolare la cultura dello sport nelle aule accademiche e non solo.

Filosofia a cinque cerchi. «Sport come direttiva di vita», sentenzia Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, precisando che «Scampia è diventato un punto di riferimento dopo la vittoria di Pino Maddaloni alle Olimpiadi di Sydney 2000, un esempio di riscatto preso a modello». «Napoli come back! Torniamo a vivere insieme sarà inserita nel percorso di avvicinamento a Napoli capitale europea dello sport 2026», svela Roncelli in Sala Compagna a Castel dell’Ovo.

Testimonianze. Dal quartiere di Ponticelli al Reale Yacht Club Circolo Savoia, percorso vincente quello di Emanuele Liuzzi. «Sono stato il primo atleta biancoblu a vincere un Mondiale di canottaggio a 20 anni. Lo sport è diventato la mia passione e al contempo il mio lavoro», dice il possente classe 1990. «Nel 2016 ha partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Nel 2019 avevo bisogno di altri stimoli e sono passato alla vela. Ho partecipato all’ultima edizione della Coppa America con l’equipaggio di Luna Rossa. Sono stato riconfermato per Barcellona 2024». Sulle orme di Davide Tizzano, il grinder napoletano delle Fiamme Oro pronto a dare nuovamente il suo contributo. «Ringrazio di cuore l’ispettore Luca Piscopo per aver creduto in me, dandomi la possibilità di partecipare alla prossima edizione della Coppa America», riferisce entusiasta Liuzzi, fratello di Raffo Art. «Non mi pento della scelta fatta. Scendevo di casa alle 5 del mattino per allenarmi prima di andare all’istituto d’arte. Ho raggiunto i miei obiettivi», esterna orgoglioso. «Sono rinato proprio per la mancata qualificazione a Tokyo».

Si chiude una porta, si apre un portone.

Titolato judoka figlio e nipote d’arte, Christian Parlati, campione di punta della Nippon Club e della Polizia di Stato. «Ho trovato forza nel mio quartiere. I disagi di Ponticelli mi hanno condotto alle Olimpiadi di Tokyo», commenta fiero. «Ho iniziato un nuovo percorso. Ho cambiato categoria e modo di approcciarmi alla nutrizione. Non poche le rinunce, ma ho scelto questa vita che mi appaga. Prossimo obiettivo Parigi 2024», confida fiducioso Parlati. «Il judo insegna a cadere, la voglia di arrivare in alto e superare i propri limiti». Lezioni di vita e di sport.

Professionista affermato Paolo Trapanese, presidente Fin Campania. «Lo sport incide sull’educazione e sulla salute dei bambini e può cambiare la vita di una persona. I bambini non ascoltano parole, perché hanno bisogno di esempi, di emulare e divertirsi», chiarisce il numero uno della Federnuoto regionale. «Attraverso il gioco sperimentano un sistema che li accompagnerà per la vita. I Circoli napoletani sono vere istituzioni e aiutano i bambini a crescere, a far rispettare le regole e a vincere, ovvero ad ottenere il massimo. Una crescita naturale». Pallanuoto e nuoto, discipline acquatiche belle quanto faticose. «Lo sport è essenziale, costituisce una occasione unica per formarsi nella vita attraverso l’impegno quotidiano, il rispetto delle regole e il grande desiderio di vincere animato da una sana passione», formula così il suo convincimento Trapanese.

 

Evoca il «modello Islanda» Sergio Avallone, vicepresidente vicario del Coni Campania. «Felicità come raggiungimento del benessere, mediante un corretto stile di vita per i giovani. Serve, però, la volontà politica in sinergia con famiglie e scuola. E la Campania ricopre tristemente la prima posizione per obesità infantile, con lo sport poco considerato in campagna elettorale», lamenta Avallone.

Empowerment dello sportivo e preparazione per gli atleti olimpici il focus di Luca de Rose, psicologo dello sport e psicoterapeuta. «Ogni atleta aspira alle Olimpiadi. Lavoriamo sulla ricerca del sacrificio. Il ruolo dello psicologo e dello psicoterapeuta è anche e soprattutto quello di definire gli obiettivi, nonchè chiedere e programmare insieme all’atleta cosa è disposto a perdere e sacrificare».

Dati, strategia della rete e delle competenze. Il cardiologo Ugo Oliviero, governatore Rotary Napoli Sud Ovest, ha esposto il progetto «Alto Rischio meglio senza, vai controtendenza». Un questionario somministrato nelle scuole ai ragazzi dai 16 ai 19 anni. E’ emerso che il consumo cronico di alcol il sabato sera è in netto aumento: il 60% dei ragazzi intervistati beve, il 3.5% è alcol-dipendente, il 18.5% fa uso di droghe, il 15% consuma alcol e droghe. La pratica sportiva funge da deterrente contro la dipendenze dell’alcol e delle droghe. Simona Creazzola, direttore Dipartimento Farmaceutico, si è soffermata sulla corretta alimentazione per la performance atletica, tratteggiando percorsi di salute, prevenzione e riabilitazione, dieta sana ed equilibrata. «L’alimentazione concorre alla realizzazione di una forma fisica ottimale». Per la dottoressa Simona Uttieri «lo sport deve diventare protagonista in tutte le fasce d’età, partendo dall’adolescenza». Liliana D'Acquisto, vicepresidente Ordine degli Psicologi, ha messo in luce le strategie post Covid. «Emergenza giovani: diagnosi, sintomi, nodi, prospettive». Altrettanto Mariella Mucci, vicepresidente Itaca Napoli. Per Salvatore Veneruso «l’attore è atleta del cuore» e «sport e teatro sono antichissimi, nati nella culla della civiltà classica: la Grecia. Olimpiadi e tragedia hanno un forte rituale».

Musica, cultura e sport. Fabio Curcio ha lanciato la sua proposta, auspicando che il «format possa diventare un forum internazionale della culture del benessere». Infine la professoressa Paola Villani ha evidenziato il valore formativo dello sport. «Le life skills ricercate oggi sono quelle che si esercitano nello sport come il team building, la capacità di autocontrollo, la tenacia, la perseveranza. Sono richieste le caratteristiche di personalità, che vanno esercitate, mentre le competenze e le conoscenze vanno acquisite. Le imprese valutano i curricula e richiedono la pratica dello sport. Un agonismo moderato aiuta a vincere la paura e il dominio delle emozioni». Lo sport si riconferma un momento di aggregazione, di crescita ed evoluzione personale.  

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