Benevento ko con il Picerno, ritorno amaro al Meomartini

In vantaggio con Ciano su rigore, i sanniti subiscono la rimonta

Benevento contro il Picerno
Benevento contro il Picerno
di Luigi Trusio
Lunedì 28 Agosto 2023, 09:14 - Ultimo agg. 09:23
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A un settimana esatta dall'inizio del campionato, il Benevento è ancora un cantiere aperto. Andreoletti è alle prese con gli esperimenti, la condizione atletica non sembra brillantissima e l'impressione è che occorra ancora tempo per una buona intesa tra i reparti. Nel ritorno dei giallorossi al «Meomartini» (l'impianto che, sin dagli anni 20, fino al 1979, ha ospitato le gare casalinghe: l'ultima apparizione sullo storico terreno di gioco il 27 agosto del 2006, quando l'allora squadra allenata da Danilo Pileggi, una settimana prima dell'inizio del torneo di serie C2, sfidò in amichevole il Team Campania), il Picerno si è imposto per 2-1.

In evidente difficoltà Agnello nella posizione di playmaker (privo di ritmo, gamba e struttura fisica), le cose sono andate leggermente meglio quando in quella posizione è stato piazzato Tello, ma in vista dell'esordio con la Turris, per quel che riguarda il regista basso, considerando a rischio la presenza di Agazzi e Alfieri, c'è davvero un bel vuoto da colmare. Ora deve decidere la società se intervenire sul mercato oppure restare così in un ruolo strategico. Non convince la mediana con due brevilinei (Agnello e Talia, maluccio anche lui) su tre uomini (l'altro era Pinato, ancora a corto di fiato), mentre l'attacco per adesso appare troppo legato ai guizzi di Ciano. Quanto alla difesa, non impeccabile El Kaouakibi nella diagonale sul gol e poco produttivo sui traversoni, mentre Pastina è stato protagonista delle solite distrazioni.

Il Benevento si è dunque scontrato con la dura legge della serie C che, come mostrato, rappresenta un mondo a parte: tre amichevoli contro altrettante squadre del proprio girone, ovvero Monterosi, Giugliano e Picerno, e bilancio in perfetta parità con un pareggio, una vittoria e una sconfitta, la prima di questo precampionato.

Partita infarcita di errori da parte degli uomini di Andreoletti, che si sgola dalla panchina fino a perdere la voce. La sensazione è che manchi ancora qualcosa: un centrocampista centrale in grado di dettare i tempi, ma servirebbe anche più brio in attacco, con Improta ancora out e l'allenatore costretto a schierare addirittura Masciangelo, un terzino, nel tridente offensivo. Là dietro non guasterebbe un altro elemento di comprovata esperienza. Per la cronaca il Benevento era andato in vantaggio con Ciano su rigore (ingenuo fallo di mani di De Cristoforo sugli sviluppi di un corner respinto corto), poi il pareggio di Graziani approfittando di un errore di Pastina e il sorpasso del Picerno, sempre ad opera dello stesso Graziani, con un pregevole calcio di punizione che beffa Paleari dopo aver toccato la traversa. In precedenza, un calcio piazzato abbastanza simile da parte di Camillo Ciano si è stampato sul montante, aveva colpito sulla testa il portiere ospite e poi era volato fuori dalla porta. Succede tutto nel primo tempo mentre nella ripresa, abbastanza sonnacchiosa, la girandola di cambi non favorisce lo spettacolo. Il Picerno è squadra quadrata, solida, di categoria e sfiora il tris in paio di circostanze mentre per i giallorossi l'unica conclusione degna di nota è del giovane Viscardi, appena entrato. Vigile e concentrato sugli spalti Marcello Carli (che mercoledì partirà per Milano per la chiusura del calciomercato), in piedi insieme al presidente Vigorito e al vice presidente Palermo (entrambi seduti). Il Benevento è sceso in campo con Paleari tra i pali, El Kaouakibi, Capellini, Pastina e Benedetti in difesa, Talia, Agnello e Pinato in mediana, Ciano, Moncini e Bolsius (stavolta opaco a differenza delle precedenti uscite) in attacco. Assenti Acampora, Improta, Alfieri e Agazzi.

Per quel che riguarda le trattative, la società resta in attesa di offerte per Tello e Acampora. Non si muove nulla neppure per Letizia e Schiattarella, i quali tuttavia non saranno inseriti in lista. Per entrambi l'unica soluzione possibile è la risoluzione consensuale, ma per ora la differenze tra domanda e offerta è abissale.
 

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