Carica Cannavaro: «In campo 11 leoni»

Dentro dal primo minuto Tosca, Pettinari e quasi certamente Jureskin

Cannavaro
Cannavaro
di Luigi Trusio
Sabato 4 Febbraio 2023, 09:58 - Ultimo agg. 10:01
4 Minuti di Lettura

Senza alternative. Il Benevento ha un solo risultato a disposizione contro il Venezia. E Cannavaro non usa mezze misure per caricare squadra e ambiente. «Per noi è una finale. Sta per iniziare un nuovo campionato. Lo stadio deve diventare il nostro fortino, quello dove non passa nessuno. Va blindato. Perché, finora, le porte sono rimaste aperte». Un solo punto in quattro gare. Un bottino magrissimo che va rimpinguato perché al Benevento serve muovere la classifica e abbandonare quel terrificante terzultimo posto. Il Pallone d'oro chiede aiuto anche al pubblico. «Mi auguro che la gente venga allo stadio per divertirsi. I tifosi si lasciano condizionare da quello che vedono in campo e tocca a noi saperli portare dalla nostra parte. Se qualcuno viene per contestare dal primo minuto è meglio che rimanga a casa. Lottiamo tutti per il bene comune, ma offendendo un calciatore al primo errore non è che ci aiutino». Il tecnico ha abbastanza chiaro in testa cosa si aspetta dai suoi giocatori. «Voglio 11 leoni sul terreno di gioco, devono dimostrarmi che hanno fame di risultati e desiderano uscire da questa situazione con tutte le loro forze. Le motivazioni? Basta che guardiamo la classifica e dovrebbero venire da sole. Siamo consapevoli di aver fatto buone partite ultimamente e di essere tornati a casa con zero punti, per questo bisogna invertire la rotta».


Cannavaro si affida subito ai nuovi: dentro dal primo minuto Tosca, Pettinari e quasi certamente anche il croato Jureskin, puntando sulla sua freschezza mentale e sulla sua propensione offensiva. «Roko no ha giocato molto quest'anno ma, fisicamente, è a posto per cui può anche essere schierato dall'inizio».

Probabile che l'allenatore intenda far riposare Foulon che si porta dietro il fardello del rigore procurato a Frosinone, un episodio sfortunato che potrebbe condizionarlo. Rispetto all'undici sceso in campo in Ciociaria si preannunciano novità. Come prevedibile, restano fuori Letizia («ha bisogno ancora di una settimana») e Glik («ha un fastidio cronicizzato a un ginocchio, in teoria dovrebbe operarsi, stiamo cercando di gestirlo»), oltre al solito Vokic. In difesa potrebbero cambiare due interpreti su tre rispetto al Benito Stirpe: dentro Leverbe e Tosca, fuori Capellini e Pastina. Cannavaro potrebbe scegliere l'esperienza in luogo dell'esuberanza. Il francese si gioca il posto da centrale, con Veseli confermato braccetto destro.


Sulla corsia destra ballottaggio tra Improta e El Kaouakibi (favorito il marocchino, che è in buona condizione e garantisce corsa e fisicità, qualità di cui il Benevento ha disperatamente bisogno). In mediana viaggia verso la riproposizione il trio Tello-Schiattarella-Acampora, con Karic che dovrebbe essere ancora una volta destinato alla panchina a vantaggio del colombiano. Stesso discorso per Viviani che non offre maggiori garanzie di Schiattarella. In attacco Pettinari ha il posto assicurato, ad affiancarlo può essere di nuovo Simy. «Simy quando è arrivato sembrava un pensionato, adesso è un atleta. Mi pare evidente che non sia ancora al top, ma dipende pure dal fatto che non riesce a sbloccarsi, essendo reduce da due anni difficili. Stiamo lavorando per migliorare la fase offensiva, perché se non facciamo gol non è solo colpa della scarsa vena degli attaccanti. È tutto il contesto che è coinvolto quando le cose non girano».


Il Venezia è la squadra che ha cambiato di più sul mercato e, pertanto, è abbastanza indecifrabile. «Li abbiamo studiati, ma sono andati via diversi punti fermi e non possiamo sapere come si disporrà. Noi dobbiamo essere più propositivi: il 3-5-2, se fatto in un certo modo, è in grado di sviluppare un'infinità di soluzioni sul fronte avanzato». Chiosa relativa al mercato: «Soddisfatto? È normale che tutti si aspettavano qualcosa in più. Ma non ci sono rimasto male, perché so che la società ci ha provato fino alla fine. Mi riferisco a un rinforzo in più in attacco che in effetti avevo chiesto. Negli ultimi giorni, non essendoci nulla di buono in giro, abbiamo preferito tenerci i nostri. Alla fine sono andati via solo quelli che hanno chiesto di cambiare aria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA