Mancini nuovo ct dell’Arabia Saudita, oggi arriva la firma: 50 milioni netti (più 10 di bonus) per 2 anni e mezzo

Subito i primi impegni a settembre con Costa Rica e Corea del Sud

Mancini nuovo ct dell’Arabia Saudita, oggi arriva la firma: 50 milioni netti (più 10 di bonus) per 2 anni e mezzo
Mancini nuovo ct dell’Arabia Saudita, oggi arriva la firma: 50 milioni netti (più 10 di bonus) per 2 anni e mezzo
di Alberto Dalla Palma
Sabato 26 Agosto 2023, 00:04 - Ultimo agg. 15:24
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C’è un accordo totale ma mancano ancora le firme, che potrebbero essere messe già questa sera, al massimo entro la fine di un weekend caldissimo. Roberto Mancini è il nuovo ct dell’Arabia Saudita, entrerà in carica come il suo successore sulla panchina della Nazionale, Luciano Spalletti, l’1 settembre e il primo mandato avrà come scadenza la fine del Mondiale del 2026 negli Usa, in Canada e in Messico. Due anni e mezzo di contratto per una cifra complessiva di 50 milioni di euro netti, 20 a stagione, più la possibilità di scavalcare quota 60 con i bonus che verranno inseriti nel contratto, legati alla prossima Coppa d’Asia, al girone di qualificazione e, naturalmente, al torneo a cui avrebbe dovuto presentarsi con la divisa azzurra. Ma non solo: sarà decisiva per un’altra monetizzazione anche l’eventuale scalata nel ranking della Fifa.

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RIBALTONE

Un ribaltone consumato in pochissimi giorni, iniziato con l’annuncio del presidente della Figc Gravina del nuovo organico, datato 4 agosto, continuato con le dimissioni ufficiali inviate dal tecnico di Jesi il 12 e concluso ieri (ufficialmente nel week end), dopo un lungo incontro con gli emissari della federazione araba in un luogo scelto dallo stesso Mancini, lontano da occhi indiscreti.

Un tavolo a più voci, aperto giovedì pomeriggio in gran segreto e destinato a continuare solo per gli atti ufficiali (le firme) e la traduzione dei contratti in tre lingue (italiano, inglese e arabo) oltre che alla definizione di alcuni accordi meno importanti che sono rimasti ancora in sospeso. Non ci esistono i presupposti che l’affare salti: l’Arabia ha deciso di puntare tutto su Mancini dopo che all’inizio dell’estate aveva cercato un timido contatto con Mourinho e lo stesso Mancini ha scelto, in piena sintonia con la sua famiglia, di cambiare aria e di fare questa esperienza tra Gedda e Riad, tra l’altro pagata a peso d’oro. Riteneva che non ci fossero più i presupposti per continuare l’avventura in azzurro anche se i modi e i tempi del divorzio dalla Figc sono stati discutibili e inconsueti da entrambe le parti. Mancini non accettava di essere messo in discussione da un contratto che prevedeva la clausola dell’esonero in caso di mancata qualificazione agli Europei, clausola che però aveva accettato nel momento della firma, e la Figc non riteneva più all’altezza della Nazionale uno staff mantenuto - è vero - nei quadri federali ma sbriciolato e destinato ad altri incarichi. «Sì, il mio rimpianto è quello che forse potevamo chiarire e decidere prima che il 4 agosto venisse annunciato il nuovo staff» confessò Roberto Mancini nell’intervista concessa al Messaggero il giorno prima di Ferragosto. Il segnale che aveva intuito quanto i tempi fossero sbagliati rispetto a quello che stava accadendo intorno a lui già prima delle finali di Nations.

CONTRASTI

L’ex ct azzurro ha raccontato la sua verità, il presidente Gravina ha controbattuto con la sua e alla fine nessuno potrà mai avere la certezza di quello che è accaduto tra le parti. Di sicuro il presidente della Figc ha scovato la soluzione al problema-dimissioni prendendo il miglior allenatore libero in circolazione, Luciano Spalletti, mentre Mancini ha accolto gli emissari della Federcalcio araba accettando l’incarico di diventare uno dei grandi testimonial di un calcio che sta stravolgendo gli equilibri in tutto il mondo. Firma imminente, abbiamo detto, forse già in serata, e annuncio previsto martedì o mercoledì prossimo a Riad. Mancini cercherà di portare tutto lo staff in Arabia, ma ancora deve ottenere delle risposte: chi parte, dovrà firmare per due anni e mezzo, come il tecnico di Jesi, che potrebbe essere seguito a Riad anche da Gabriele Oriali, storico compagno d’avventura nell’Inter e in Nazionale. 

LE PARTITE

Da definire con la Federcalcio araba il suo eventuale ruolo, ma solo dopo l’eventuale sì dell’ex team manager azzurro. Poi ancora Evani (vice), Lombardo, Salsano, Nuciari, Battara, Gagliardi, Donatelli e forse anche Sandreani, uscito dai quadri della Figc con il disappunto di Mancini. Il primo step di questa nuova avventura sarà la doppia amichevole a Newcastle (8 e 12 settembre), dove il fondo Pif gestisce il club di Tonali, contro Costa Rica e Corea del Sud. Un primo assaggio in cui si farà accompagnare da un tecnico federale arabo, soprattutto in occasione delle prime convocazioni. Poi ci sarà una full immersion totale nella Saudi Pro League, invasa dai fuoriclasse comprati in Europa a suon di milioni di dollari. La Coppa d’Asia nel mirino, con tre partite tra il 16 e il 25 gennaio, Oman, Kirghizistan e Thailandia, e a marzo le prime partite di qualificazione mondiale con Giordania e Tagikistan. Ci voleva andare con l’Italia, proverà ad arrivarci con l’Arabia cercando di non pensare che le emozioni non potranno essere le stesse.

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