In Argentina - e per tutto il popolo maradoniano - non è un giorno come altri. Il 22 giugno del 1986, trentasette anni fa, Diego Maradona piegò l'Inghilterra all'Azteca nei quarti di finale del Mondiale. La Mano de Dios e la prodezza passata alla storia del calcio. Una vittoria - lo ricordiamo bene - non soltanto calcistica perché era ancora profonda per gli argentini la ferita della guerra delle Malvinas.
Tanti gli omaggi rivolti a Diego e anche ai suoi genitori, accomunati al Pibe nel ricordo di questa giornata di gloria per il Paese, non solo per il calcio argentino. In questi giorni La Nacion, uno dei quotidiani più diffusi a Buenos Aires, ha pubblicato un'intervista a un anziano dipendente della federazione (Afa), Ruben Moschela, che faceva parte della spedizione a Città del Messico e ha ricordato l'acquisto delle maglie azzurre per quella sfida in un centro commerciale perché il ct Bilardo non volle far indossare ai calciatori quelle in lana, pesantissime, dello sponsor francese.
Come è noto, la 10 di Diego è stata venduta all'asta nella primavera 2022 per circa 9 milioni di euro. Ma i ricordi di quel 22 giugno dell'86 restano indelebili: quelli non andranno mai via.