Stadi di proprietà, in Italia sono pochi i casi virtuosi

Da Milano a Roma, quante spine per i top club

L'Allianz Stadium di
L'Allianz Stadium di
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Venerdì 1 Dicembre 2023, 07:05 - Ultimo agg. 11:05
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In principio era il «Giglio» di Reggio Emilia che da due lustri ha cambiato pelle, nome e... «ragione sociale», trasformandosi nel Mapei Stadium sede delle partite casalinghe del Sassuolo e sopratutto primo esempio di stadio di proprietà in Italia. Da dieci anni a questa parte (era il 2013) l'azienda Mapei ha rilevato l'impianto, facendone un esempio virtuoso nella patria del calcio. Poco prima aveva fatto qualcosa di simile anche la Juventus (costruendo un impianto ex novo) e da allora tanti club di massima serie - e non solo - hanno provato a fare altrettanto, ma finora in pochi ci sono riusciti. L'impiantistica sportiva in Italia, in particolar modo quella relativa alla sfera calcistica, resta di proprietà pubblica con le società che hanno una convenzione o una concessione della struttura, dietro il riconoscimento all'ente di un canone di fitto annuale. 

All'oggi sono di proprietà dei club, gli stadi della Juventus («Allianz Stadium»), dell'Atalanta («Gewiss stadium»), del Frosinone («Benito Stirpe»), dell'Udinese («Dacia Arena») ed il «Mapei Stadium» di Reggio Emilia in serie A; della Cremonese («Giovanni Zini») in cadetteria e dell'AlbinoLeffe (AlbinoLeffe Stadium) in terza serie. 

Lo Juventus Stadium di Torino è anche il primo caso di impianto italiano privato costruito (sulle ceneri del vecchio «Delle Alpi») sul modello inglese. Tutto intorno allo Stadium infatti insistono un centro commerciale ed il museo della Juve che fanno registrare spesso il tutto esaurito (e non solo il giorno della partita), oltre ad un centro poliambulatoriale ed a tutta una serie di servizi che hanno riqualificato la zona della Continassa (dove nel 2017 è stato edificato il complesso sportivo multifunzionale J-Village, sempre di proprietà del club bianconero). Il tutto con enormi benefici economici per tutto l'indotto sette giorni su sette e non solo due volte al mese (quando solitamente si gioca una partita casalinga).
Scontato che anche tanti altri club, alle prese con impianti vetusti e spesso ammalorati (circa la metà degli stadi in Italia è stata costruita prima del 1949 con gli ultimi restyling che risalgono ai mondiali del 90), avrebbero voluto fare altrettanto.

Ma spesso ci si è imbattuti con veti, vincoli e lungaggini burocratiche che hanno rallentato, frenato e spesso... franato ogni iniziativa sul nascere. 

Esempi eloquenti sono quelli di San Siro e dell'Olimpico, rispettivamente casa di Milan ed Inter e di Roma e Lazio. Con ordine. Il Meazza viaggia verso la «pensione» (sussiste il vincolo di non abbattimento del secondo anello della Soprintendenza) e le due milanesi stanno pensando di investire altrove per realizzare impianti di proprietà. I rossoneri hanno individuato l'area di San Donato per edificarvi una cittadella dello sport. L'obiettivo è la stagione 2028/29. Stessa data anche per i cugini dell'Inter che hanno cerchiato in rosso l'area di Rozzano dove far sorgere il nuovo stadio. Il club nerazzurro è in trattativa con la famiglia Cabassi per l'acquisto del terreno ed ha ottenuto dal Comune l'approvazione di un Pgt (Piano di Governo del Territorio) per costruire uno stadio sull'area. Copia-incolla (o quasi) nella capitale. La Roma tenta nuovamente la carta dello stadio di proprietà con parcheggi, impianti sportivi e una zona commerciale tutto intorno a Pietralata ed ha già presentato uno studio di fattibilità. Il progetto definitivo invece dovrebbe essere protocollato tra la fine e l'inizio dell'anno nuovo.

Sponda Lazio, Claudio Lotito continua a spingere per trasformare lo stadio Flaminio nella nuova casa del club biancoceleste. Il senatore Claudio si sta muovendo da tempo sotto traccia per arrivare a «dama» e restituire lo storico impianto capitolino ai fasti di un tempo. Il Flaminio è abbandonato e in condizioni fatiscenti ormai da tanti anni dopo avere ospitato finanche il torneo sei nazioni di Rugby. 

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