«Feno-Memo» Ochoa, la Salernitana prepara il rinnovo

Le mani del portiere messicano sulla salvezza dei granata di Sousa

Ochoa
Ochoa
di Pasquale Tallarino
Martedì 11 Aprile 2023, 07:46 - Ultimo agg. 12:49
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La Salernitana ha due bomber: Boulaye Dia fa gol e Guillermo Ochoa li evita. L’effetto è lo stesso, strabiliante sulla classifica: il centravanti senegalese e il portiere messicano hanno messo piedi - li usa spesso pure Memo, stile Garella – e mani sulla salvezza del cavalluccio marino, il grande obiettivo della stagione.

È stato ipotizzato che Ochoa, all’alba della nuova gestione tecnica di Paulo Sousa, non giocasse a causa di una clausola fissata a quota dodici presenze. Non c’è: la Salernitana si riserva l’opzione, cioè solo facoltà e non obbligo, di prolungargli il contratto. Ha già deciso di farlo, perché Ochoa è bravo, ha messo radici a Salerno e nell’area di rigore granata, è un valore aggiunto dal punto di vista tecnico e dell’internazionalizzazione del brand. È molto probabile e pressoché scontato che il club e l’entourage del giocatore discuteranno a breve del prolungamento del contratto: i tempi potrebbero essere anche anticipati ed è solo una coincidenza che Memo a Torino faccia «13».

Il suo ingaggio attuale è stato un affare: 450mila euro per sei mesi. Comprende anche il premio salvezza. Il 13 luglio avrà 38 anni e il suo nuovo contratto, opzionato per il 2023-2024, prevede un ingaggio di 1 milione di euro, 200mila dei quali come premio salvezza. Alla stregua di tanti club e di altre operazioni di mercato concluse con giocatori stranieri, pure la Salernitana ha sfruttato il decreto crescita quando ha ingaggiato il portiere recordman in Concacaf, 5 Mondiali in carriera e il sesto come prossimo obiettivo. Allo scopo, dunque, di dare ulteriore copertura al periodo minimo delle due annualità fiscali previste dal decreto crescita, il patron Iervolino e il direttore sportivo De Sanctis hanno inserito nel contratto di Memo una ulteriore opzione per la stagione sportiva 2024-2025, alle stesse condizioni della prossima.

Una parata dietro l’altra, Ochoa ha conquistato Salerno e la Serie A: un gruppo di tifosi va allo stadio ed in trasferta indossando il sombrero, i social (3,4 milioni di follower su Instagram) grondano like e consensi. È diventato virale anche il nuovo soprannome: è fenoMemo. A Verona, ultima gara di Nicola, in porta giocò Sepe. Al suo arrivo, Paulo Sousa decise di riproporre Sepe contro la Lazio. Disse: «Al momento deciderò di non decidere». Dopo la super parata contro l’Inter su De Vrij, l’allenatore lusitano è definitivamente uscito allo scoperto: «Il portiere è un ruolo nel quale ci sono gerarchie». Ormai si sono cristallizzate: Ochoa gioca – e para, balza, respinge, chiude la saracinesca – da sei gare consecutive, durante le quali la Salernitana ha conquistato sei risultati utili, mettendo altri otto punti in cassaforte. Quel portiere vestito di arancione e con la fascia nei capelli ha fatto emozionare anche Franck Ribéry, che nel giorno del suo quarantesimo compleanno lo ha abbracciato, lasciandogli la copertina insieme a Candreva. «Sto bene in Italia e voglio restare a Salerno», ha detto Ochoa a Sky. Insomma lui ha già deciso, perché avverte la fiducia della società e dell’ambiente e perché si è perfettamente inserito nel contesto granata. È diventato anche un escursionista nelle ore di relax: in questi giorni c’è la sua famiglia in città e ne ha approfittato per vistare la costiera amalfitana, poi Sorrento, Pompei.

La Salernitana ha trovato il proprio portiere titolare e Memo ha trovato la propria dimensione. La Lega Serie A ha celebrato con una grafica la partita di Ochoa contro l’Inter. Ecco le statistiche personali del portiere messicano: 10 salvataggi, 3 rilanci lunghi andati a segno, 30 passaggi. 

 

E gli altri portieri? Sepe ha un contratto fino al 2026 e guadagna 1,1 milioni di euro. Vincolo pluriennale pure per Fiorillo, circa 1 milione di euro. Sono entrambi over e Sepe, in particolare, fa fatica ad accettare il ruolo di comprimario. «In silenzio osservando», accompagnato dalla fotografia a braccia conserte sul pallone, è stato il post scritto da Gigi dopo la partita con lo Spezia. La società ha sorvolato, l’allenatore (il feeling tra i due non è mai sbocciato, dai tempi di Firenze) ha risposto ai giornalisti senza rispondere. Solo un sorriso abbozzato e braccia allargate. Un mese fa, il torinista Juric ha liquidato così la pratica Berisha: «Fatica a fare il secondo, si allena male: sta fuori». A Salerno non è accaduto perché Sepe si allena bene, da professionista, si impegna, prova a guadagnare di nuovo il posto da titolare che al momento è blindato. I nodi verranno al pettine a fine campionato: dalla prossima estate, De Sanctis cercherà un portiere under, bravo, valido, che possa cresce all’ombra di Memo. Per gli altri due, almeno per Sepe, bisognerà trovare una soluzione in uscita che soddisfi tutti.

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