Milan-Salernitana, notte alla Scala con Paulo Sousa: «Giochiamo da campioni»

L'allenatore: la mia idea di calcio non è difendermi

Piatek e Dia
Piatek e Dia
di Pasquale Tallarino
Lunedì 13 Marzo 2023, 08:23 - Ultimo agg. 09:43
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«Una prova da campioni sul palco dei campioni»: Paulo Sousa pensa alle luci di San Siro e si convince che nella Scala del calcio, davanti a 70mila tifosi del Milan, stasera occorra far indossare il vestito migliore alla Salernitana.

Al cospetto del Diavolo, Sousa dovrebbe schierare Ochoa in porta, la difesa imbattuta da 180', Mazzocchi e Bradaric sulle fasce, Coulibaly e probabilmente Maggiore da interni, il saggio Candreva un po' sottopunta e un po' mezzala di qualità, Dia a sostegno di Piatek. Faccia a faccia con il Milan ma soprattutto fianco a fianco, per aiutarsi: «Questa è la partita del noi ha detto Sousa e non dell'io». Significa che i migliori del momento, schierati tutti insieme, non li inserisce per farli specchiare, ma affinché confluiscano nell'identità di squadra e giochino a beneficio del collettivo.

«Una prova da campioni»: è questo il desiderio dell'allenatore portoghese. È ambizioso, non vuol dire presuntuoso («il Milan è tra le prime otto d'Europa e noi siamo la Salernitana premette il mio collega Pioli ha oltre 100 partite con la sua squadra e io appena tre»), piuttosto Sousa ha notato germogli granata in settimana e dunque «spara» alto, fa coraggio ai calciatori. Servirebbe a poco, d'altra parte, difendersi ad oltranza, perdere distanze, identità e partita e poi consolarsi a fine gara con il refrain del «Milan troppo forte, partita oggettivamente difficile, noi facciamo un altro tipo di campionato, siamo in un altro gironcino, il nostro obiettivo è la salvezza». E se il Diavolo fosse stanco, avesse offerto il meglio di sé bruciando energie mentali in quantità industriale a Londra e il turnover che Pioli doserà non riportasse in campo lo stesso Milan? La Salernitana ci prova, osa, se la gioca.

Ecco Piatek in attacco e Dia a sostegno, il primo di presidio e il secondo per fare il bomber ma anche il contropiedista. Sousa ha un'idea precisa del pistolero: «Deve fare come un mio compagno del Benfica: lui (Vata ndr) prendeva il pallone e già diceva "gol" prima di calciare. Ecco, io voglio che Piatek diventi così: cattivo e risoluto davanti alla porta. Deve cercare il gol con serenità e il gol ritornerà». Mazzocchi è in odore di Nazionale, punta tutto su questa gara per rientrare nel giro delle convocazioni. Pako è pronto, Sousa l'osserva e lo premia. Per spiegare la scelta fa il giro al contrario e parla di Sambia: «Non conoscevo Junior ed è una piacevole novità. Ha corsa, intensità, cambio di passo ma deve anche tenere alta la concentrazione, l'attenzione deve durare per tutta la partita». Candreva sarà ago della bilancia, Maggiore in vantaggio su Crnigoj per correre tanto, ma anche per giocare più svelto a centrocampo. Sousa ha toccato le corde giuste con Candreva, il capitano, il giocatore di maggiore esperienza e qualità. Può fare anche la mezzala all'occorrenza? «Ho parlato con lui proprio di questo. Gli ho detto che come calciatore non c'è età per crescere. Lui è veramente fenomenale senza pallone perché sa leggere gli spazi da occupare, soprattutto centralmente perché sa essere determinante e ha grande qualità. Può farlo sulla linea della trequarti e nella linea più bassa».

Il Milan ha due treni che sfrecciano sul binario sinistro: si chiamano Leao e Hernandez. Come si fermano? «Loro giocano quasi come futsal sulla sinistra. A prescindere da Mazzocchi o da Sambia, se siamo sempre uno contro tre è difficilissimo. Quindi lì, su quella zona di campo, abbiamo bisogno di copertura, filtro adeguato». Sousa non pare intenzionato a modificare le caratteristiche della coppia centrale di centrocampo, perché significherebbe snaturarsi. Il tormentone Bohinen ha tenuto banco anche in questa vigilia: è il giocatore geometrico, centrocampista raffinato. Però l'allenatore ha fornito la propria lettura tattica partendo da quanto era accaduto a Genova: «La mia idea di calcio non è a difendermi. Quando ho inserito tre centrocampisti a Genova, l'ho fatto per avere più palleggio. Nel corso della partita, ci sono soluzioni per fare modifiche in corso d'opera. Bonazzoli? Vale per lui e vale per Vilhena: sono giocatori di grandissima qualità ma non basta la qualità. Questa settimana hanno lavorato bene, sono sulla strada giusta. Per il futuro sono certo che saranno sulla strada giustissima». 70mila sugli spalti e una macchia granata almeno duemila tifosi nel settore ospiti. La promessa di Sousa: «Giocheremo soprattutto per loro e per onorare la loro passione. Devono sentirsi rappresentati». Intanto ieri il Verona è stato frenato al Bentegodi dal Monza. Salernitana con 6 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.
 

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