Cannavaro, il Benevento
e il ricordo dell'amico Imbriani

Cannavaro, il Benevento e il ricordo dell'amico Imbriani
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Giovedì 22 Settembre 2022, 16:27 - Ultimo agg. 23 Settembre, 08:12
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Tra i predecessori sulla panchina di Fabio Cannavaro a Benevento ce n'è stato uno che lui ha conosciuto bene, un ragazzo scomparso a soli 37 anni. Carmelo Imbriani era stato costretto a lasciare la panchina giallorossa nell'estate 2012 perché durante il ritiro precampionato in Sila aveva accusato i sintomi di quella malattia che il 15 febbraio 2013, cinque giorni dopo il suo compleanno, lo avrebbero portato alla morte. 

Fabio e Carmelo, divisi da tre anni, si erano ritrovati compagni di squadra nel Napoli di Lippi. Il futuro ct mondiale rimase conquistato dalla personalità del futuro capitano mondiale e lo mise al centro della difesa. Imbriani trovò spazio nel finale di stagione. Proseguirono l'avventura nella stagione successiva, prima con Guerini e poi con Boskov. A fine anno, le strade si divisero. Imbriani rimase a Napoli, dividendo con Agostini il peso dell'attacco del Napoli, mentre Cannavaro iniziò la sua carriera lontano dalla sua città.

Nell'estate del '95 era stato ceduto per 13 miliardi di lire al Parma perché in quegli anni Ferlaino era costretto a cedere i pezzi pregiati per sistemare il bilancio e iscriversi al campionato di serie A: all'epoca così andavano le cose anche se adesso c'è chi lo ha dimenticato.

Fabio e Paolo Cannavaro hanno seguito il dramma della malattia di Carmelo, aderendo a quella campagna “Imbriani non mollare” lanciata da suo fratello Gianpaolo. In questo nuovo percorso professionale del Capitano c'è anche un profondo sentimento.

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